Un comunicato di Bruno Galli, segretario provinciale della Lega di Rimini, sui dati turistici appena pubblicati:
“In questi giorni è un susseguirsi di bollettini vittoriosi. L’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, suona la grancassa un giorno sì e l’altro pure, sugli arrivi in crescita a Rimini e in Riviera. Per la felicità del sindaco Gnassi la città, secondo i dati dell’osservatorio di Unioncamere, si acchiappa un 1,4% in più di turisti rispetto al 2017. Numeri certamente da verificare e che stridono con quelli che emergono da un report che invece la dice lunga sulla condizione in cui versano le tasche di noi riminesi. È un’indagine che sviscera meglio di qualsiasi riflessione politica la parabola economico-occupazionale della nostra provincia. Secondo l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, il valore medio degli stipendi dei riminesi è al70esimo posto in Italia: 1.258 € mensili, addirittura 29 in meno del 2016! Nel nostro territorio il 27 del mese arrivano gli stipendi più bassi dell’Emilia Romagna. Persino inferiori a quelli medi italiani, che sono di 1.324 euro. E questa “Caporetto” economica secondo i consulenti trova pure una ragione in turismo e servizi, visto che la percentuale di contratti non standard, stagionali e altro, è oltre 42% rispetto al 35,8% italiano. Il tasso di disoccupazione, poi, è al 10,2%. Meglio del dato nazionale ma peggio di tutte le altre province della regione. I giovani sono quelli che se la passano peggio. Non lavora il 30,6% e un quarto dei riminesi tra i 15 e i 29 anni (25,4%) è inattivo, non studia e non frequenta corsi di formazione. Insomma, l’immagine radiosa che in questi giorni l’assessore Corsini promuove del nostro territorio si scontra con una realtà profondamente diversa. Dobbiamo invece capire, se chi arriva da noi ha più alta o minore possibilità di spesa rispetto al passato, vedere se la nostra filiera turistica si è innovata o meno, se collegamenti e infrastrutture sono all’altezza del mercato delle destinazioni turistiche italiane e internazionali. In due parole, serve una politica nuova e di cambiamento. Altrimenti non è neppure necessario aspettare il report 2018 dei consulenti del lavoro. Sarà il portafoglio di tutti noi a dirci che continuiamo a diventare più poveri”.
BRUNO GALLI
SEGRETARIO PROV.LE LEGA RIMINI