Si è svolta questa mattina, negli spazi delle ex Officina Grandi Riparazioni in viale Tripoli, una sentita cerimonia di commemorazione per il 77° anniversario della Liberazione d’Italia.
Durante la cerimonia è stata deposta una corona presso il monumento in memoria dei lavoratori caduti, nel cortile interno delle Grandi Officine, uno dei primi luoghi colpiti nei bombardamenti della città di Rimini.
Numerosi i partecipanti tra cui diversi operai, i rappresentanti della Polizia ferroviaria, l’ing. Antonio Bernardini, Responsabile dello stabilimento, l’Assessora alla Mobilità Roberta Frisoni, Lanfranco De Camillis dell’ ANPI, Paolo Zaghini, dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini, e Don Lauro Bianchi.
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Walter Ghelfi fu riconosciuto dalla Commissione Regionale partigiano della 8^ Brigata, con un ciclo operativo dall’8 settembre 1943 al 12 luglio 1944 e insignito della medaglia d’oro.
Alcuni passaggi del discorso dell’Assessora Roberta Frisoni:
“Questo appuntamento è l’occasione per ritrovarsi, stringersi e ricordare insieme il valore della libertà, anzi, della liberazione dalla guerra, dai conflitti. Già, la guerra… Fatichiamo quasi a pronunciarla questa parola tanta è la ripugnanza che abbiamo verso quello che rappresenta”.
“Eppure mai come oggi siamo chiamati a farci i conti, a guardarla in faccia negli occhi di quelle mamme, di quei bambini, di quei ragazzi ucraini che hanno cercato da noi, a Rimini, un luogo sicuro dove rifugiarsi. Li incontriamo per strada, anche poco distante da qui, sul percorso del Parco Cervi, diretti magari verso la Questura per registrarsi. Li stiamo accogliendo nelle nostre strutture, nelle nostre scuole, nella nostra comunità con la generosità e l’accoglienza di cui siamo capaci”.
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“E allora mi affido alle parole di Tonino Guerra: ‘Spesso l’orizzonte è alle nostre spalle.’ Spesso l’orizzonte è alle nostre spalle, un messaggio che incarna il significato della celebrazione di oggi. Guardiamo al 25 aprile 1945, a quello che rappresenta e rendiamoli sempre il nostro orizzonte”.
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