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Rimini, la comunità Bahá’í al funerale del Maestro Alfredo Speranza

È avvenuto ieri pomeriggio al cimitero di Rimini l’ultimo saluto al Maestro Alfredo Speranza, scomparso all’età di 89 anni il 28 settembre scorso. La cerimonia, organizzata dalla comunità Bahá’í , di cui Speranza faceva parte, e dai suoi allievi, ha visto la partecipazione sentita dell’amministrazione comunale riminese, che nel 1999 gli aveva riconosciuto la cittadinanza onoraria. A salutarlo una nutrita folla di amici e allievi fedeli che, dopo averne scoperto la grandezza d’animo, non lo hanno mai abbandonato.

È il 1959, quasi sessant’anni fa, quando il Maestro Alfredo Speranza arriva a Rimini, lasciando Montevideo e l’Uruguay, paese che gli ha dato i natali. Una data che segna l’inizio di “una storia riminese” fatta di grande musica e di divulgazione e promozione dell’arte e della cultura. Nato nel 1930 a Montevideo (Uruguay) Speranza si è trasferito a Rimini nel 1959 fondando la sua scuola di pianoforte. Cittadino italiano dal 1983 ha ricevuto la cittadinanza onoraria riminese con cerimonia ufficiale nel 1999 per meriti artistici e didattici. Riconosciuto come rinomato didatta, pianista e compositore è stato allievo di grandi esponenti del pianismo internazionale quali Marcelle Meyer, Walter Gieseking e Carlo Zecchi. In 70 anni di carriera si è esibito in sale e teatri prestigiosi collaborando con le grandi ballerine Carmen Amaya e Tamara Toumanova, in diverse formazioni e come solista. A Rimini ha curato 22 edizioni del Festival internazionale di pianoforte.

«Mio bambino, mia bambina, mio amor: chi tra noi non si è mai sentito chiamare così dal Maestro? Tutti noi abbiamo avuto la felicità, l’onore, il piacere di essere chiamati con i vari appellativi che tendeva a usare. Oggi siamo qui per dare l’ultimo saluto al nostro amor», con queste dolci parole dei rappresentanti dei Bahá’í  si è aperta la cerimonia di commiato dedicata a Speranza e volta a ricordarne l’energia, la delicatezza e l’eleganza che tutti hanno sempre ricevuto da lui.

Escono a fatica anche le parole commosse dell’assessore alla Cultura di Rimini, Giampiero Piscaglia, che conosceva molto bene Speranza e ne riconosceva un ruolo decisivo nell’ambito musicale della città: «Alfredo faceva parte di un gruppo di grandi, penso a Glauco Cosmi, a Minnie Torsani, a Simona Moroni, figure che hanno segnato la storia musicale e culturale della nostra città in quegli anni. I salotti degli Amici del teatro erano luoghi di incontro e anche talvolta scontro sulla cultura. Oggi è facile riempirsi la bocca di cultura, ma allora non c’era la stessa sensibilità e quel gruppo ha saputo tenere accesa una fiammella che ha creato le fondamenta per una città più civile, più ricca. Alfredo è una persona a cui Rimini deve molto, una grande personalità, passionale ma anche delicato, capace di grandi entusiasmi ma anche di soffrire per i veleni che talvolta si sprigionano in certi ambienti. Ha sempre seguito con affetto i suoi allievi (tra cui si ricordano Davide Cavalli, Davide Muccioli, Enrico Meyer, Stefano Cucci, Simonetta Pesaresi, Gianmarco Mulazzani, Davide Feligioni, Marco Ricciarelli) diventati quasi degli apostoli, e aveva una grande venerazione per i suoi maestri».

Anche l’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í  ha mandato un suo sentito messaggio di vicinanza alla famiglia e agli affetti, riconoscendo l’impegno nella religione e nella musica portati in giro per il mondo. Tutto si è svolto nel rispetto delle volontà del Maestro e anche al termine della cerimonia i partecipanti si sono raccolti in un momento conviviale per ricordarlo insieme.

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