Cerca
Home > Ultima ora cronaca > Rimini, la bugia dell’evaso: “Positivo al covid, non potete arrestarmi”

Rimini, la bugia dell’evaso: “Positivo al covid, non potete arrestarmi”

Quell’uomo che se ne andava in bicicletta in viale  Principe Amedeo aveva insospettito una delle pattuglie della Questura di Rimini impegnate in questi giorni in una serie di controlli straordinari del territorio. Tanto più che alla vista della Polizia il ciclista aveva cercava di nascondersi dietro una casa. Subito rintracciato e bloccato, è risultato essere un sessantenne di origine pugliese, che durante la perquisizione veniva trovato in possesso di due coltelli da cucina con lama seghettata e piegata ed una torcia. Insomma tutto quanto lasciva pensare a  “strumenti da lavoro” per andare a rubare.

Ma soprattutto, sul sessantenne gravava un ordine di cattura emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Taranto, poiché evaso dagli arresti domiciliari nonostante il braccialetto elettronico.
Per salvarsi dall’arresto, l’uomo ha riferito di essere stato positivo al Covid-19 e di non conoscere la sua attuale situazione sanitaria. Ma una volta contattato il Medico dell’ASL di appartenenza, saltava fuori che invece non era stato mai dichiarato contagiato: la bugia della disperazione. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto nella Casa Circondariale di Rimini.

Durante la stessa serie di controlli sono stati acciuffati altri due evasi.

Uno, riminese di circa quarantacinque anni condannato per rapina, era stato sottoposto alla misura alternativa dell’Affidamento in Prova al Servizio Sociale. L’altro è stato un 37 enne di origine abruzzese condannato per estorsione. Anche lui in Affidamento in Prova al Servizio Sociale, lavorava presso una ditta edile di Rimini. Nessuno dei due avevano ottemperato agli obblighi imposti dal giudice, quindi la Squadra Mobile li ha tratti in arresto.

Ultimi Articoli

Scroll Up