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Rimini, Jamil su tassa soggiorno: “Destinarla ad aeroporto e promozione in mercati internazionali”

Il candidato sindaco del centrosinistra Jamil Sadegholvaad interviene sulla destinazione della tassa di soggiorno.

Rimini sta completando grandi investimenti sui suoi nuovi asset turistici. La radicale rigenerazione urbana, che porta con sé anche a un riposizionamento qualitativo del territorio, è stata resa possibile anche grazie all’utilizzo della leva fiscale dell’Imposta di Soggiorno”.

“Le nuove fogne, il parco del Mare, le piazze, la rete museale, il verde, le opere viarie e della mobilità, sono stati realizzati anche attraverso l’utilizzo di questo che potremmo definire il contributo dei ‘city user’ alla ricchezza e alla bellezza della loro meta di vacanza. Sono beni belli, raffinati e preziosi il cui livello qualitativo e mantenimento sarà fondamentale nei prossimi anni”.

“Io credo che, per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse dell’Imposta di soggiorno occorra un adeguamento, alla luce dei grandi investimenti strutturali fatti su una città che davvero adesso si presenta nuova, europea, più ricca di attrazioni, leader dell’area mediterranea. Per questo proporrò di guardare con attenzione, in particolare a un paio di filoni. Il primo è quello della promozione sui mercati internazionali: deve essere una promozione imperniata sul mare, sulla straordinaria rete dei servizi turistici, sulla città d’arte e della cultura. Una vera e propria e innovativa ‘promocommercializzazione’ della nostra destinazione turistica, largamente la più rigenerata del Paese. Il secondo asset è, a mio parere, il sostegno all’aeroporto e alla sua attività sui mercati d’interesse estero. In piena trasparenza, rispettando perfettamente la normativa europea vigente, in un patto dichiarato tra Enti pubblici e privati. Questo si può fare”.

“Personalmente ho sempre pensato che, dopo aver innovato e arricchito di nuove opere la città, la destinazione più naturale dell’imposta di soggiorno sia la sua accessibilità, in primis lo scalo aeroportuale. In tal senso, ritengo necessario la condivisione, la calibratura, la valutazione delle proposte con gli operatori in campo, anche rivalutando uno strumento più concreto del semplice generico ‘tavolo di confronto’, come sino a qualche anno fa poteva essere l’Agenzia di marketing territoriale dove insieme stavano enti pubblici e soggetti privati”.

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