Dopo la manifestazione dello scorso 3 aprile, che ha visto scendere in piazza Tre Martiri a Rimini numerosi imprenditori e commercianti, MIO Emilia-Romagna torna a proporre un altro appuntamento per sabato 10 aprile: “Io lavoro” invita infatti a presentarsi in piazza per realizzare un mercato.
“Noi, sempre coerenti, avevamo detto IO LAVORO e non IO APRO, lo avevamo detto quando non era disobbedienza in quanto il Governo con provvedimento incostituzionale non aveva ancora reso illegale il lavoro, l’avevamo detto e lo faremo – dichiara Lucio Paesani, Presidente di MIO Emilia Romagna -. Non il 7 aprile ma il 10 aprile, vieni con noi in piazza a dire NO e a dire Io Lavoro. Ci sono vittime che attendono risposte che non arrivano”.
” MIO ha lanciato la proposta IO LAVORO – prosegue Paesani – per dare speranza a un popolo di partite IVA stremato e abbandonato. Ci siamo resi conto che l’ingresso dei partiti di centro-destra al Governo non ha sortito cambi di marcia e siamo oramai consapevoli che al di là del decoro che Draghi garantisce alla Cosa Pubblica rispetto alla politica spettacolo di Conte e Casalino, le differenze si fermano alla forma. Draghi ha promesso “prima ristori poi chiusure”, siamo alla seconda chiusura e a stomaco vuoto. Notiamo una pericolosa tendenza da parte dell’informazione di evidenziare ciò che fa comodo a chi gestisce tanto indegnamente la situazione, si cerca sistematicamente di spostare l’attenzione, dal problema, irrisolto, ad un’ipotetica disubbidienza sempre minacciata e, che seppur legittima, non è ancora stata messa in atto. Proprio per questo riteniamo di non voler prestare il fianco, esponendo ad atti squadristici le nostre aziende, ma non possiamo esimerci dal chiedere risposte che vergognosamente ci sono negate. Nel mezzo il problema di cosa mettere in tavola a cena”.
“E’ per questo che la direzione regionale di MIO conferma l’iniziativa IO LAVORO, ma invita aderenti e tutte le categorie abbandonate a farlo in piazza – continua -. Sappiamo che questa è una forma di abusivismo commerciale, ma, essendo noi chiusi, non possiamo farci concorrenza. Confidiamo che la stessa benevola tolleranza che fino ad oggi le Amministrazioni hanno usato con chi per disperazione ha racimolato i soldi della spesa in questo modo, possa essere confermata per noi, varrebbe più di mille attestati di solidarietà. Creeremo un grande mercato in piazza distanziato, per sopravvivere all’incuranza del Governo, torniamo, quindi, in piazza e raddoppieremo la presenza, visto che qualche indegno politico tra Rimini e Pesaro ha cercato anziché pane, mancette e riaperture per chi mi abbandonava. Per fare il solito “dividi et impera”.
“Bonaccini ti consigliavo lo Sputnik con un post il 6 marzo e lo hai capito dopo un mese (dopo Merkel, dopo De Luca, dopo Zaia). Allora ti regalo un secondo consiglio, così potrai dimostrare che non c’è un interesse economico dietro la fame della gente: in base alle “leggi” che ho letto, i territori di confine possono fare lo stesso vaccino. Cha fa San Marino! Incapaci! Non siamo più disposti a morire per i vostri ritardi. Indino, se ASCOM ha la coscienza pulita, perché stai ai margini della piazza con barba e baffi finti? Vieni con me sul palco”, conclude Lucio Paesani.