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Rimini: inaugurata la nuova aula di meccatronica al Leon Battista Alberti

Le aziende chiamano, la risposta è arrivata dal Leon Battista Alberti. La nuova aula di meccatronica all’interno dei laboratori dell’Istituto professionale sarà un nuovo trampolino per dare nuove opportunità di lavoro, grazie al corso di Preparazione e Master sull’autonomia dei processi produttivi in ambito metalmeccanico.

L’inaugurazione si è tenuta venerdì, alla presenza della dott.ssa Franca Berardi portavoce del U.S.R., dell’assessore alla scuola del Comune di Rimini Mattia Morolli, dell’Ing. Giovanni Gemmani, presidente di Scm e Adriainvest, che ha donato il macchinario con il quale gli allievi dei corsi di livello base e avanzato potranno fare esperienza con tornitura e fresatura.

Questo matrimonio tra scuola e aziende è un successo di tutto l’Istituto e non solo dell’indirizzo coinvolto, sottolinea la dott.ssa Franca Berardi, che dichiara l’impegno dell’UST di Rimini, guidato dal prof. Giuseppe Pedrielli, ad affiancare queste queste scuole virtuose, in attesa di un risultato che sicuramente a livello di preparazione otterranno studenti e corsisti.Veri protagonisti di questo progetto di grande intesa tra scuola e industria del territorio sono, infatti, gli studenti e con loro docenti e personale Ata.

Le realtà imprenditoriali come Scm, capofila dell’iniziativa, cercano per sé o per i propri fornitori, giovani da formare, per avere operai specializzati dei quali c’è davvero bisogno. La disponibilità dell’Istituto professionale ad accogliere questa sfida crea dunque nuove opportunità per il futuro lavorativo di molti giovani, grazie alla formazione di personale di eccellenza attraverso la collaborazione tra la scuola e il mondo del lavoro.

“In teoria dovrei essere qui per raccogliere gli onori per aver donato, attraverso Adriainvest, questa macchina – ha detto Giovanni Gemmani, presidente di Scm Group e di Adriainvest – ma in realtà sono io che ringrazio voi. Perché sono le persone, il capitale umano, che ci rendono competitivi, persone brave, preparate, formate, che hanno voglia di rischiare con noi. È grazie ai riminesi che Scm ha ottenuto il suo successo, grazie ai 2.000 nostri dipendenti e agli altri 2.000 che lavorano per i nostri fornitori, senza di loro non potremmo essere competitivi”.

L’iniziativa è nata dagli imprenditori azionisti di Adriainvest per impiegare i dividendi della Fiera, ha raccontato Gemmani: “Dopo diversi anni non ci aspettavamo nemmeno più che arrivassero, visti gli slittamenti della quotazione in borsa. E allora ci siamo detti, che ci facciamo con questi soldi? E abbiamo scommesso sul territorio, un atto di fiducia. Voglio ricordare come il capofila di questa idea fosse il compianto Vittorio Taddei, che ci ha lasciato due anni fa”.

La macchina ora attende solo di essere usata, per formare nuovo personale, operai specializzati al tornio, alla fresa o alla stampa 3D, di cui le imprese del riminese hanno grande bisogno: “Nella meccanica di precisione non si trovano giovani tornitori e fresatori – ha sottolineato l’imprenditore David Bracciale, titolare dell’azienda sponsor dell’iniziativa B.N. Lavorazioni Meccaniche – ci siamo detti, abbiamo bisogno di formare giovani. Siamo qui stasera perché questa è una scuola al top e vogliamo ringraziare Adriainvest per avere donato il macchinario”.

I corsi del master in meccatronica prenderanno il via martedì 6 novembre 2018 e sono rivolti a chi opera già nel settore per aggiornarsi nei confronti delle nuove tecniche di lavorazione e automazione dei processi produttivi (master di 2° livello), ma anche a chi vuole affacciarsi ad una nuova attività lavorativa (master di 1° livello).

I ragazzi sentono questa responsabilità e vivono la scuola in un’altra ottica – ha detto Marco Borra, insegnante di laboratorio di meccanica – lo spirito di un’attività che domani li vedrà impegnati nel contesto produttivo”. Tradotto, qui i ragazzi imparano a lavorare e, una volta usciti, sono operai specializzati che le aziende sono pronte ad assumere. La macchina donata da Adriainvest offre così una nuova opportunità. “La scuola e il territorio devono andare a braccetto – ha continuato Borra – abbiamo collaborato con i tecnici delle ditte, ci incontravamo in officina la sera, per capire di cosa c’era bisogno. Ci siamo ripromessi di far lavorare i ragazzi con le attrezzature che useranno un giorno nel contesto lavorativo. Avremo un corso base, di alfabetizzazione, e uno più avanzato per arrivare al lavoro in 3D”.

Dieci anni fa è iniziata una crisi economica durata più delle due guerre mondiali insieme – ha commentato Mattia Morolli, assessore alla Scuola del Comune di Rimini – dieci anni fa in Italia non c’erano ancora i social network, Amazon, Yoox. Ora le grandi aziende non le vedi e tutto si gioca sull’automazione. Non c’è più la Malaguti, al suo posto, sull’autostrada per Bologna, oggi c’è la Robopack. Le cose sono cambiate tantissimo, ma come recita la frase stampata su questa macchina, citando Aristotele: “Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo”. Le aziende e i ragazzi cambiano, ma ciò che la scuola ti dà non dura il tempo di un pacco di Amazon Prime, ma il tempo di una vita. È il miglior futuro lavorativo che possiamo incontrare”.

Grande soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dalla dirigente dell’Istituto, Alberta Fabbri: “Chiamo questa macchina ‘la nostra bimba’, una macchina “supersonica” che scrive un nuovo capitolo nella storia della nostra scuola. Nata nel 1882 con la legge Cairoli, era la scuola di Arti e Mestieri, perché anche usare un cacciavite può essere una forma d’arte, e poi c’è il mestiere, alla base della nostra società. Sono orgogliosa di dirigere una scuola importante, che offre alle aziende una collaborazione per completare quella parte di commesse che le imprese non riescono a soddisfare. Per noi diventa importante e ringrazio le aziende del territorio per avere scommesso su di noi”.

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