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Rimini, in migliaia alla fiaccolata per la Legge Zan – FOTO

Oggi a Rimini come in molte altre città si è svolta una fiaccolata di protesta contro l’affossamento del DLL Zan contro l’omotransfobia. Dalle 18.15 in piazza Cavour in tanti – 2.500 secondo gli organizzatori – compresi diversi esponenti politici, hanno risposto all’appello di Arcigay e AGEDO (associazione genitori e amici di omosessuali), chiedendo che “si intervenga al più presto a tutti i livelli istituzionali perché non ci siano nuove vittime da parte di chi, ora, dopo le vergognose immagini di tifo da stadio al senato, si sentirà ancora più autorizzato a esercitare il suo odio in libertà”.

Spiega Arcigay Rimini nella convocazione:

“La vergognosa bocciatura della legge Zan al senato è stato uno schiaffo in faccia a milioni di persone LGBT italiane, alle donne (in quanto era anche contro le discriminazioni di genere) e alle persone con disabilità. L’Italia rimane l’ultimo Paese fondatore dell’Europa a non avere una legge del genere, in contrasto agli altri che ne sono dotati da decenni. È la vittoria del sovranismo estremista che ci spinge verso la Polonia e l’Ungheria con le loro leggi repressive e liberticide, e che invece ci allontana dall’Europa che si è dichiarata a schiacciante maggioranza “LGBT FREEDOM ZONE” (zona di libertà LGBT) inaugurando un programma paneuropeo di potenziamento dei diritti.
Rimini – la Rimini della cultura e del turismo internazionali – non può assistere indifferente alla morte di una legge che aveva come obiettivo il contrasto all’odio e alla violenza. In occasione dell’avvio dei lavori del Consiglio chiedo alle forze presenti di schierarsi dalla parte dei diritti dichiarando “RIMINI LGBT FREEDOM ZONE” per far sapere al mondo che Rimini è e sarà sempre una città di civiltà e cultura europea, concretamente dalla parte dei diritti e della garanzia di libertà alle persone LGBT”.

“Non dovrà essere solo una dicitura ma un impegno chiaro, concreto e tangibile, che porti a definire politiche e iniziative attivamente antidiscriminatorie da sviluppare nei prossimi mesi. Per esempio come Coraggiosa e Arcigay abbiamo donato al Comune una panchina Rainbow, vorremmo che la nuova amministrazione accettasse questo dono e lo posizionasse ben visibile per tracciare un solco invalicabile che ci separi dalle discriminazioni.
Le parole non bastano più, ora c’è in gioco la vita e il benessere delle persone”.

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