Due hotel sono stati chiusi con ordinanza del Comune di Rimini per infiltrazioni mafiose. Lo riporta il Resto del Carlino nell’edizione odierna.
L’ordinanza del Comune è conseguente al provvedimento adottato dalla Prefettura nei giorni scorsi che ha applicato l’interdittiva antimafia. Scrive la Prefettura lo scorso 4 aprile: “Prosegue l’impegno della Prefettura di Rimini nel campo della prevenzione contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale della provincia.
Il Prefetto Rosa Maria Padovano, dopo l’interdittiva adottata nello scorso mese di febbraio, ha emesso in data odierna un ulteriore provvedimento ai sensi del vigente Codice delle leggi antimafia nei confronti di una società riminese operante nel settore alberghiero.”
“L’atto prefettizio rappresenta, continua la nota della Prefettura, una concreta applicazione del “Protocollo per la legalità e lo sviluppo del settore ricettivo alberghiero”, sottoscritto nel settembre 2020 e recentemente rinnovato, quale strumento volto ad estendere il raggio di azione e la capacità di incidenza delle istituzioni pubbliche nel contrasto al fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto economico”.
I due hotel chiusi in via cautelare sono entrambi a Viserba e si tratta di due “tre stelle”.
La società di gestione ha già presentato ricorso al Tar. L’udienza è fissata per il 10 maggio. Secondo i legali della società di gestione infatti “non esistevano assolutamente le condizioni per applicare l’interdittiva antimafia. Né dai documenti, né dalle intercettazioni emergono elementi di presunti rapporti con organizzazioni mafiose”.
Pochi giorni fa il Tar dell’Emilia-Romagna con sentenza pubblicata il 24\04 aveva respinto il ricorso contro la revoche di due licenze di attività (non alberghiere in questo caso) sempre a seguito di una interdittiva della Prefettura di Rimini avvenuta nel 2022.
Foto d’archivio