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Rimini, il 20% degli hotel non aprirà in estate. Rinaldis “Un 2020 di sopravvivenza”

La fase 2 è entrata nel vivo, riaprono i bar, i parrucchieri e i negozi, lentamente riaprono anche molti ristoranti. Le spiagge? Bisognerà attendere il 25 maggio per sperare di vedere qualche ombrellone aperto e qualche lettino ad attendere i bagnanti per la tintarella. I lavori di manutenzione sono ancora parecchio indietro, ma il via vai non manca tra il lungomare e la battigia. I bagnini sono infatti all’opera per ripristinare gli stabilimenti in vista della bella stagione, ma non mostrano troppa fretta.

Gli hotel invece sono ancora chiusi. Qui gente all’opera se ne vede pochissima. Certo, i confini regionali sono ancora bloccati e si attende il fatidico 3 giugno, data di apertura delle frontiere interne del Paese. Mentre per sbloccare quelle internazionali, almeno nell’area Schengen, si spera per la fine del mese. Ma a quel punto, quanto hotel ripariranno davvero e quanti invece si rassegneranno a “saltare un giro”, dando questa stagione turistica ormai per persa?

Nella giornata di ieri, Federalberghi Riccione aveva diffuso i risultati parziali di un sondaggio somministrato agli albergatori della Perla, a cui hanno risposto 233 soci su un totale di 340. Ne è venuto fuori che al momento solo il 55% ha la certezza di riaprire mentre il 31% ha risposto che non riaprirà; 14% per il “non so”.

“Chi aprirà la struttura – spiegano da Federlaberghi – lo farà per il 40% entro la prima decina di giugno, il restante 60% aprirà dopo il 10/6. Il 62% degli alberghi offrirà agli ospiti un servizio di pensione completa, il 31 bed&breakfast e solo il 7% mezza”. 

E a Rimini? Più o meno lo stesso, come conferma la presidente dell’associazione albergatori Patrizia Rinaldis: “Sarà un 2020 di sopravvivenza – spiega – un’estate in cui alcuni, anche eroicamente, proveranno a mandare avanti la loro attività. Credo di poter dire che molti alberghi non apriranno, verosimilmente una percentuale compresa tra il 20 e il 30%, credo più vicina al 20%“.

Così come a Riccione anche a Rimini si assisterà ad aperture scaglionate. “C’è chi proverà ad aprire già a giugno, molti tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Perché in tanti stanno valutando l’apertura stagionale anche in base all’aspettativa di arrivi e presenze dall’estero che è difficile ora da prevedere. Sulle aperture e sulle chiusure pesa anche il fatto che molti titolari gestiscono anche 3 – 4 alberghi. E’ probabile che alcuni di loro aprano anche solo 1 struttura“.

Per la Rinaldis servono interventi immediati da Roma. “Mancano i decreti attuativi sul bonus vacanze e vediamo che in tanti ci chiedono informazioni su questo. La verità è che il governo si è dimenticato che la nostra è un’attività stagionale”.

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