Lunedì scorso, 9 dicembre, le organizzazioni sindacali hanno incontrato l’assessore Brasini del Comune di Rimini per parlare delle linee di Bilancio dell’Ente per il 2020.
“Come al solito – recita una nota comune tra i tre sindacati – una discussione convocata a ridosso della presentazione del Bilancio in Consiglio Comunale avvenuta infatti giovedì 12. L’esito dell’incontro conferma le relazioni complicate che intercorrono con questa Amministrazione che a nostro parere in più di un’occasione ha dimostrato di non tenere nella giusta considerazione il ruolo di rappresentanza sociale che spetta alle organizzazioni sindacali CGIL CISLRomagna e UIL.
In particolare vogliamo sottolineare alcuni punti relativi a tasse comunali e tariffe che i cittadini dovranno pagare e che, allo stato attuale, sono molto problematici tanto da influenzare negativamente il nostro giudizio sul Bilancio 2020”.
Il comunicato delle organizzazioni unitarie prosegue prendendo in esame i vari punti del bilancio.
“IRPEF comunale
Si tratta di una tassa pagata per circa l’80% dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Nel 2018 l’Amministrazione Comunale sostenne che il prelievo fiscale sarebbe stato necessario per far fronte ai mancati introiti del “Bando Periferie” con l’impegno a ridiscuterne l’anno successivo all’arrivo dei contributi nazionali. Ma, ora che gli 80 milioni di euro dei Bandi Periferie sono arrivati, l’addizionale IRPEF comunale (che a nostro parere andrebbe eliminata) resta invece confermata.
TARI
I cittadini riminesi, le attività produttive del territorio, ogni anno pagano profumatamente il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.
In molti Comuni della Provincia, le Organizzazioni Sindacali trattano con le Amministrazioni i contenuti di un Regolamento attraverso il quale si concedono agevolazioni per le famiglie deboli ed in difficoltà temporanea o duratura per ridurre o eliminare questa Tariffa.
Ovviamente – prosegue il comunicato congiunto delle tre organizzazioni sindacali – per poter operare le riduzioni è necessario un fondo, contenuto nel bilancio comunale, sufficientemente capiente per far fronte alle gravi necessità dei cittadini più bisognosi. Ma, a parte la decisione del Comune di applicare subito le agevolazioni spettanti ai cittadini e non procedere con rimborsi a posteriori, risultato ottenuto grazie alle rivendicazioni sindacali, resta l’assenza di una volontà positiva, sia nella definizione del Regolamento sia nella messa a disposizione delle risorse finanziarie necessarie a coprire chi ha diritto alle agevolazioni.
Educatrici precarie
Altro argomento su cui l’Amministrazione Comunale ha dimostrato una totale chiusura – conclude il comunicato – è quello della stabilizzazione del personale precario sebbene siano le stesse leggi nazionali a favorire questo percorso. In particolare risulta totalmente incomprensibile l’accanimento con cui, quasi a volerne fare una questione di principio, si vogliono lasciare senza lavoro educatrici precarie che pure hanno già sostenuto dei concorsi e che hanno lavorato per il Comune da almeno un decennio.
In definitiva, il giudizio dei sindacati resta molto negativo”.
Le Segreterie Confederali CGIL Rimini CISL Romagna CST UIL Rimini.
Isabella Pavolucci, Paola Taddei, Giuseppina Morolli.