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Rimini, “Hammamet” al Cinema Fulgor

Per il fine settimana cinematografico Chiamamicittà.it consiglia Hammamet (126’, ITA) di Gianni Amelio, che verrà proiettato al Cinema Fulgor di Rimini alle ore 16:30, 18:30 e 21:00.

Siamo nel 1999. Dopo il terremoto politico provocato dall’inchiesta di Mani Pulite, l’ex Presidente del Consiglio e leader del PSI Bettino Craxi (Pierfrancesco Favino) si ritira ad Hammamet (Tunisia). Nella tranquilla routine della sua dimora, trascorre gli ultimi mesi di vita accanto alla sua famiglia – composta dalla figlia (Livia Rossi) e dalla moglie (Silvia Cohen) – e a Fausto (Luca Filippi), un misterioso giovane attraverso il quale inizierà a farsi delle domande che non aveva mai avuto il modo (e la voglia) di farsi.

Uno dei più iconici politici della storia italiana è raccontato da Gianni Amelio nel suo peggior momento di declino, dopo aver incarnato la figura dell’uomo al potere in ogni sua declinazione, da quella diplomatica a quella sessuale. Un film biografico che si concentra quasi esclusivamente sul versante umano di Bettino Craxi (il suo nome, però, non viene mai pronunciato) senza curarsi troppo della perizia filologica.

Un artista non deve certo preoccuparsi di rivalutare o condannare per sempre un personaggio storico, il suo compito è semplicemente (si fa per dire) quello di raccontarlo in ogni sua più impercettibile sfumatura. Amelio riesce in questa missione con grande maestria, ma resta il fatto che un pizzico di accuratezza storica in più non sarebbe forse guastata. Il registro decadentista rimane comunque un’ottima chiave di lettura dell’intera vicenda, dove gli anni Ottanta appaiono come il canto del cigno di un Paganesimo che ha esaurito ormai ogni suo contenuto – e di cui ancora oggi continuiamo a pagare il conto.

Pierfrancesco Favino, grazie anche al trucco di Andrea Leanza, è ancora una volta impeccabile, confermando il suo stato di grazia dopo Il traditore  di Bellocchio. Notevole anche la fotografia di Luan Amelio Ujkaj (figlio del regista) oltre che le musiche di Nicola Piovani.

Edoardo Bassetti

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