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Rimini, gravissime accuse al Nucleo Ambientale della Polizia municipale

Il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Rimini nella bufera, con pesantissime accuse nei confronti di otto agenti. All’esito di un’articolata attività d’indagine, disposta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini, questa mattina militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale nei confronti di quattro appartenenti alla Polizia Municipale di Rimini.

Le indagini hanno preso le mosse da alcune segnalazioni fatte pervenire nel 2016 all’Autorità Giudiziaria dalla stessa Polizia municipale, nelle quali venivano evidenziati fatti ritenuti suscettibili di rilievo penale, posti in essere dagli operatori di polizia locale nel corso, in particolare, di operazioni di polizia giudiziaria da loro eseguite nel quadro della repressione di attività di spaccio di stupefacenti esercitato in prevalenza da alcuni cittadini stranieri extracomunitari. Era la cosiddetta operazione “Kebab Connection”, che nel dicembre  2013 aveva portato a 53 ordinanze di custodia cautelare.

La Procura della Repubblica di Rimini, sulla base delle risultanze delle attività delegate di polizia giudiziaria, svolte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria con il fattivo contributo della Polizia Municipale di Rimini, ha formulato nei confronti degli otto vigili urbani risultati coinvolti a vario titolo, le ipotesi di reato di peculato, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, soppressione distruzione e occultamento di atti veri, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie e violenza privata, commessi nel periodo 2012 – 2016, ed ha richiesto per gli agenti indagati l’applicazione di misure cautelari personali.

A fare scandalo è soprattutto il fatto che gli agenti usassero intascarsi i soldi che perquisivano ai pusher. 

I vigili urbani, durante una perquisizione nella casa di uno spacciatore, si sarebbero addirittura impossessati di 2700 euro, omettendo di darne atto verbale e non sottoponendoli al previsto sequestro. In un altro caso, sempre nel corso di una perquisizione, avrebbe poi costretto un ragazzo extracomunitario a spogliarsi in mezzo alla strada.

Stando alle accuse, gli indagati, per non essere scoperti, avrebbero anche danneggiato le apparecchiature di sorveglianza poste dalla Guardia di Finanza.

A fronte della richiesta del Pubblico Ministero, Sostituto Procuratore, dott. Davide Ercolani, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini, dott.ssa Sonia Pasini, esaminato il quadro indiziario acquisito, pur riconoscendo la gravità degli indizi di reato emersi a carico di tutti
gli indagati, ha emesso l’ordinanza in materia cautelare con la quale ha applicato a 4 degli 8 indagati appartenenti alla Polizia Municipale di Rimini la misura degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, anche telefonico ed informatico, pure se nella disponibilità di terzi, con persone diverse dai familiari e dai difensori e con prescrizione di non allontanarsi dalla propria dimora. Per quanto riguarda i restanti quattro vigili, due sono stati arrestati, mentre altri due non si trovano a Rimini. Tutti e 8 sono stati invece sospesi dal servizio. 

I provvedimenti giudiziari sono in corso di esecuzione, contestualmente a perquisizioni disposte dalla stessa Autorità giudiziaria.

 

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