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Rimini, gli ospiti del centro anziani cancellanno graffiti “per errore”

Il consigliere comunale del Pd Simone Bertozzi ha pfresentato un’interrogazione “a proposito della vergognosa cancellazione dei murales in via De Warthema”. Un errore in buonafede fatto dagli stessi ospiti del centro anziani, come gli è stato risposto. Però secondo Bertozzi resta “un fatto increscioso che deve però servire a questo Comune, che già negli scorsi anni ha dimostrato una certa sensibilità sul tema dell’arte urbana, per fare un balzo in avanti: va avviato un percorso di catalogazione, conservazione e valorizzazione delle tante opere presenti su tutta la città, dal Parco Marecchia fino al Porto Canale. Molte appartenenti anche all’artista Eron, che questa amministrazione ha insignito solo tre anni fa del prestigioso Sigismondo d’Oro”.

Quanto ai graffiti candellati, Bertozzi ricorda che “furono realizzati – con il patrocino del Comune di Rimini – in occasione dell’evento “Indelebile 94″, una delle prime grandi convention italiane della subcultura hip hop, di cui Rimini in quegli anni era a pieno titolo una delle capitali italiane. E che vide la partecipazione di artisti internazionali come Mode 2, Sender, Gasp, Kraze e l’italiano Dado che oggi, universalmente riconosciuti, sono divenuti modelli di riferimento per il design e la moda a livello mondiale. Oltre che dei migliori break dancer italiani, mc, dj e interpreti della musica (al tempo praticamente sconosciuti al maistream) come Neffa, Fabri Fibra e Sottotono”.

Quindi, “serve uno scatto mentale per abbattere i pregiudizi di chi continua a confondere imbrattamento e graffittismo, associando a questa spettacolare arte i temi del degrado e dell’illegalità. Quella mano di grigio che ha cancellato i murales dalle pareti dell’ex anagrafe si porta dietro proprio quel pregiudizio di chi pensa che con una mano di vernice grigia si possa combattere lo stato di abbandono e insicurezza che si respira in alcune aree urbane. Per una Rimini che si candida a diventare Capitale italiana della Cultura 2024 può essere davvero un’importante occasione per inserire – in un circuito di beni culturali e musei contemporanei a cielo aperto – anche le tante opere di street art. Una cosa che già avviene in città come Bologna, Napoli, Parigi o Berlino e che può rappresentare davvero un volano per il turismo internazionale che oggi chiede anche questo”.

(immagine in apertura dalla pagina Facebook di Casa Madiba)

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