Cerca
Home > Ultima ora economia e lavoro > Rimini, Gianni Indino, Confcommercio: “Il nuovo concept store di Comet è una scelta miope”

Rimini, Gianni Indino, Confcommercio: “Il nuovo concept store di Comet è una scelta miope”

Dura presa di posizione di Gianni Indino, Presidente di Confcommercio Rimini sul “Proliferare della Grande distribuzione organizzata”, in particolare sull’approvazione della comparto Comet sulla strada Statale 16. Il presidente dei commercianti riminesi ha chiesto un incontro in Regione. Ecco le dichiarazioni:

Siamo stati i primi ad iniziare la battaglia contro il proliferare della grande distribuzione organizzata sul nostro territorio. Outlet, centri commerciali, super store: da San Marino a Bellaria, da Misano a San Giovanni in Marignano fino a Riccione è ormai un pullulare di progetti in stato più o meno avanzato. E ora anche Rimini fa la sua parte, con l’approvazione da parte della Terza Commissione consiliare della costruzione di un nuovo concept store di Comet a ridosso della Statale 16. Una nuova struttura commerciale di 6.000 metri quadri, di cui 3.200 mq di vendita al dettaglio e 2.800 di commercio all’ingrosso. Un errore grave averne previsti addirittura di più nei Piani particolareggiati passati e ancora nel RUE: un errore che non cambia nella sostanza con la diminuzione dell’area edificabile concessa, perché va comunque ad incidere fortemente sul territorio. 

In un’area non vastissima c’è dunque l’idea di aprire 6/8 centri commerciali, scelta di grande impatto sia dal punto di vista sociale, sia economico, commerciale, viario e ambientale. Ci sembrano decisioni fuori dal mondo. In un territorio come il nostro che tenta di uscire lentamente da una crisi che ha stritolato le piccole realtà, il commercio al dettaglio e i negozi di vicinato, le amministrazioni locali continuano con scelte miopi, capaci di minare il tessuto economico e sociale. 

Come Confcommercio abbiamo chiesto un incontro in Regione, affinché vengano messi dei paletti ad una situazione che sta sfuggendo di mano e che è in netta controtendenza con ciò che accade a livello nazionale e internazionale. Mentre l’Unione Europea ci impone l’azzeramento del consumo di suolo entro il 2050, lo Stato pensa a norme stringenti e vincolanti, mentre  altre Regioni italiane come Trentino Alto Adige, Abruzzo e Veneto hanno detto stop alle nuove strutture per la grande distribuzione organizzata, qui ogni giorno dobbiamo tornare in trincea per  combattere questa battaglia a favore delle piccole imprese e delle loro famiglie”.

Ultimi Articoli

Scroll Up