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Rimini, già in 2 mila dalle scuole per la mostra sulla Shoah, ultima settimana per vederla

E’ l’ultima settimana per vedere la mostra didattica “1938-1945. La persecuzione degli ebrei d’Italia” curata a Rimini dalla Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) (presso il Museo della Città sino al 3 marzo, ingresso libero) che illustra gli anni in cui il regime fascista mise in atto provvedimenti contro gli ebrei italiani per poi collaborare, dopo l’8 settembre 1943, con l’occupante tedesco alla loro cattura e deportazione verso Auschwitz, dove oltre il 90% fu ucciso all’arrivo.

La Mostra è stata visitata sino ad oggi da decine di classi scolastiche (quasi mille studenti) e da molte centinaia di cittadini. Tantissimi i messaggi lasciati sul registro all’ingresso della Mostra da parte dei visitatori: alla necessità di non dimenticare, la preoccupazione per i rigurgiti razzisti e antisemiti di oggi. Da qui l’indicazione chiarissima della necessità ad una educazione alla democrazia e alla pace.

Il ricordo degli orrori del passato trova nel programma di Attività di Educazione alla Memoria che l’Amministrazione Comunale, insieme all’Istituto per la Storia della Resistenza, promuove fin dal 1964.

Un’occasione per affrontare lo studio della storia attraverso molteplici linguaggi – la testimonianza e gli incontri, il cinema, il teatro e la danza – che offrono agli studenti, alle giovani generazioni e alla cittadinanza la possibilità di conoscere e di riflettere  sul tema della Shoah e delle deportazioni nei lager nazisti, ma anche sugli esempi luminosi di quella minoranza di italiani che scelsero di prestare soccorso ai perseguitati e si comportarono da persone giuste.

Qualche numero dell’Attività di Educazione alla Memoria di quest’anno: 1.800 studenti e 200 insegnanti coinvolti.  Attraverso molte decine di pannelli, su cui sono riprodotti documenti ed immagini, vengono ricostruite le vicende della persecuzione degli ebrei in Italia dagli anni Trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma vengono citati tanti esempi di aiuti agli ebrei, dalla Chiesa ai privati cittadini, all’impegno dei CLN provinciali. Di grande interesse anche il fatto che L’Unità clandestina il 26 ottobre 1943 fu l’unico giornale a dare la notizia del pogrom al ghetto ebraico di Roma.

Paolo Zaghini

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