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Rimini, Gennaro Mauro: “Eugenia Rossi Di Schio è assente cronica. Deve essere sostituita”

Gennaro Mauro, capogruppo Movimento Nazionale per la Sovranità in consiglio comunale, ha emesso un comunicato con cui chiede al sindaco di sostituire l’assessore all’Innovazione digitale, ricerca e sviluppo, servizi civici.

Non avevo dubbi, anche la seduta consiliare del 20 luglio è stata snobbata dall’assessore Eugenia Rossi Di Schio.

Fui facile profeta quando all’atto dell’insediamento della nuova giunta Gnassi denunciai l’impossibilità della signora Eugenia Rossi Di Schio di svolgere il ruolo di assessore, in considerazione dei suoi pressanti impegni di docente presso l’Università di Bologna, città in cui risiede. Nulla di personale.

La Rossi Di Schio è un’assenteista cronica, la sua presenza nelle sedute del Consiglio Comunale nel suo primo anno di incarico non superano le dita di una mano, e in tutto solo per qualche decina di minuti. Non l’ho mai sentita intervenire in Consiglio, non conosco la sua voce né tantomeno i progetti che intende portare avanti. Ormai anche il presidente del Consiglio Comunale non riferisce più dei motivi della sua assenza ai lavori. Non sono esaltanti neppure le sue presenze alle riunioni di giunta, tra gli assessori è naturalmente la maggiore assenteista. 

Gnassi ha sbagliato a scegliere nella sua squadra una figura non riminese, che vive e lavora a Bologna. 

Una assenteista che viene “profumatamente” stipendiata dalla collettività.

L’assessore con il suo comportamento manca di rispetto all’intero Consiglio Comunale e alla città.

Considerata la sua sistematica assenza da Rimini, risulta incomprensibile come possa svolgere compiutamente e nel migliore dei modi l’incarico le è stato conferito e sovrintendere agli uffici dell’assessorato.

Per governare le dinamiche dell’innovazione tecnologica e digitale della macchina burocratica comunale, necessaria per fornire servizi di qualità in tempi brevi ai cittadini che si rapportano con gli uffici comunali, ci vuole ben altro che un assessore part-time. Se il centro storico non è ancora raggiunto dalla fibra ottica, in grado di offrire un collegamento Internet più veloce e stabile, lo si deve anche all’inattività dell’assessore.

Ritengo che sia ragionevole chiedere al sindaco di revocare l’incarico all’assessore, non è messa in discussione la sua professionalità, ma è palese a tutti che abbiamo bisogno di un assessore che lavori per la città a tempo pieno.

La destra riminese non vuole farne una battaglia politica, mi auguro che nonostante la calura di questi giorni prevalga il buonsenso, in caso contrario saremo costretti a promuovere una mozione di sfiducia”.

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