“Gentile Direttore,
mi è stato segnalato – scrive Francesco Bragagni, assessore alla Legalità del Comune di Rimini – un recentissimo commento del coordinatore comunale di Forza Italia, Umberto Casalboni, sulle pagine di un social network. Riferito a episodi recenti di cronaca. Commento quantomeno singolare. Casalboni, anche capolista della Casa dei Moderati, scrive testualmente: ‘Quando ero giovane ed esistevano i boss della malavita, molti di questi abitavano a Rimini. Ho avuto modo di conoscerne qualcuno per il mestiere che svolgevo. Ebbene, uno degli interessi del boss era la tranquillità. A Rimini non doveva mai succedere nulla di grave… per non accendere i riflettori… E così fu per tanti anni… Oltre alla prostituzione non ci furono fatti di cronaca nera o delitti efferati. Purtroppo oggi il territorio dove prolifiica il malaffare è in mano alla microcriminalità diffusa…non esiste il boss…’. Il messaggio quindi prosegue – scrive ancora l’assessore del Comune di Rimini – incitando Prefetto e Questore a muoversi perché ‘sono molto più pericolosi questi micro criminali che i boss mafiosi’.
Chiedo preventivamente venia se fraintendo, ma il messaggio mi pare chiaro: avere la mafia sul proprio territorio è una vera e propria garanzia! Una convenienza collettiva perché con la sua presenza, garantisce tranquillità, sicurezza, una pace sociale invidiabile. Ora, spero in un fake o in uno sbaglio, lungi da me il desiderio di fare polemica di qualsiasi tipo. Ma certo la cultura che questo commento sottende è molto pericolosa. C’è una mafia ‘buona’, c’è una criminalità organizzata ‘di comunità’ che non vuole casini o riflettori e dunque se ramificata può farci vivere a tutti come in un Eden. Una specie di polizia. Brutto, bruttissimo messaggio. Non posso e non voglio credere – conclude Francesco Bragagni, assessore alla Legalità del Comune di Rimini – che nella lotta alle mafie maggioranza e opposizione di qualsiasi tipo non siano unite e compatte a nome e per conto di cittadini, economie, territori, il Paese intero. La mafia, la criminalità organizzata sono il peggiore di tutti i mali”.