FP-CGIL di Rimini denuncia lo stato di emergenza in cui versa il pronto soccorso di medicina d’urgenza di Rimini “come in emergenza sono altri pronto soccorso in tutta Italia. La politica sanitaria del governo dovrebbe occuparsi degli investimenti legati al Pnrr e alle future occasioni di determinare una medicina di prossimità e del territorio, considerando la gravità in cui versano le risorse sia economiche che di personale e stante lo scarso appeal che le professioni sanitarie hanno nel paese.
La politica deve costruire una rete che tenga insieme: percorsi universitari, riconoscimenti di carriera professionale certi ed adeguamento stipendiale con il resto dell’Europa andando inoltre a riconoscere un netto stacco tra vita lavorativa e vita privata, favorendo tutti quei percorsi che possono portare alla costruzione di una famiglia e all’accudimento dei figli.
L’emergenza del ps di Rimini è determinata dalla carenza di personale medico rispetto all’organico minimo previsto di 25 dirigenti. Ad oggi si contano 11 assenze con correlata riduzione di due postazioni h24.
La risoluzione della criticità, tra l’altro all’inizio della stagione estiva, non può avvenire esclusivamente con le azioni compensatorie che l’azienda ha messo in campo, perché ricadono in parte su personale provato, stanco e demotivato.
Inoltre i codici rossi continuano a pressare su uno sparuto gruppetto di dirigenti abilitato ad affrontare i casi più gravi, una sorta di battaglia delle Termopili quotidiana.
Senza una reale, incisiva e risolutoria politica nazionale e regionale d’investimento nella sanità pubblica che non si rivolga solo al futuro prossimo, ma che sia in grado di risolvere le attuali contingenze, il fallimento è dietro l’angolo.”