Pareva fatta. il primo gol in biancorosso di Viti e il contenimento di un buon Forlì parevano il preludio a una vittoria importante, ma non avevamo fatto i conti con Radoi e Graziani.
Graziani che insacca un cross di Radoi, sfiorato da Cola prima e da Mazzavillani poi, riportando il match in parità e rispedendo il Rimini a 3 punti dalla vetta con la paura di non essere all’ altezza di Lentigione e Villabiagio capoliste.
Tante cose sono cambiate in soli quattro mesi, in testa alla classifica e non solo.
Forlì, Imolese e Lentigione erano pronosticate dagli esperti come vere e proprie corazzate (per la categoria) che si sarebbero contese il primato sino alla fine.
Il Forlì che andremo ad incontrare domani è una squadra in netta crescita. Dopo un avvio stentato è tornata a respirare aria di alta classifica e fonda, a mio parere, buona parte delle ambizioni di gloria sulla gara di domani che dovrebbe vincere senza se e senza ma per dare un segnale importante alla sua gente e al campionato.
Con l’Imolese che ancora nicchia e il Lentigione non pervenuto, viene spontaneo guardare al Forlì,oltre che alla coppia Fiorenzuola-Villabiagio, come ostacolo fondamentale per il Rimini in vista della tanto agognata riconquista di una categoria che si vuole ritrovare con forza e decisione.
A Forlì fanno basket, a Cesena fanno calcio…
Noi a Rimini siamo meglio perché facciamo tutti e due, anzi tre perché nel baseball non ci batte nessuno: sono cresciuto imperniando sfottò di varia natura su questo assunto, coltivando battute velenose nei 3 anni di studio a Cesena in particolare. Era difficile per i miei compagni di classe tenermi a freno quando si duellava, col sorriso sulle labbra,rra Riminesi e Forlivesi/Cesenati.
Sono passati più di 30 anni, ma credo che da quelle parti poco sia cambiato.
A Forlì e’ ancora il basket a farla da padrone, nonostante domani ci sarà chi farà finta non sia così. Mentre il cuore calcistico resta poco più sotto, dalle parti del Manuzzi.
A volerla dire tutta, siamo noi che siamo venuti a mancare, di calcio o di basket si parli. Ma domani possiamo mettere il primo mattone di una rinascita calcistica verso una categoria degna della piazza, del blasone e della città intera.
Città che, terminato questo campionato nel modo che tutti (noi Riminesi) auspichiamo, dovrà adottare questa avventura partecipando alla stesura delle fondamenta del progetto che dovrebbe consolidare la statura professionistica del calcio cittadino.
Ma un passo alla volta, ancora ci sono 15 gare da disputare e 6 punti di vantaggio sul Fiorenzuola mettono di buon umore ma non danno garanzia alcuna.
La tifoseria ha compreso l’importanza della gara, i 200 biglietti messi inizialmente a disposizione sono andati bruciati dopo 4 ore di prevendita e, col benestare della questura di Forlì, sono arrivati altri 250 tagliandi a disposizione di noi ospiti, cui non sarà consentito, se residenti in provincia di Rimini, l’acquisto del biglietto nel giorno della gara ai botteghini dello stadio.
Venendo al campo e alle due squadre, il Forlì, dopo un periodo passato più o meno nell’anonimato, sembra aver ingranato la marcia giusta. Ferri Marini, con le 10 segnature all’attivo, pericolo pubblico numero uno, anche se conosciamo bene il sempreverde Graziani che contro il Rimini si esalta sin dai tempi del Santarcangelo. Ma non sono solo i singoli a spaventare; il Forlì ha ingranato anche nel collettivo e la vittoria ottenuta sul non facile campo dell’Aquila Montevarchi ne è una prova.
Sotto di un gol al minuto 39 del primo tempo, ha fatto propria la gara con una doppietta di Ferri Marini messa a segno nei primi 10 minuti della ripresa.
Squadra coriacea e galletti con la cresta alta anche intorno al campo, sentono aria di gara importante e immaginando un afflusso di pubblico degno, i dirigenti hanno indetto la giornata biancorossa facendo pagare anche gli abbonati.
Aldilà delle mie provocazioni sulla sudditanza al Cesena che, indubbiamente, pervade Forlì, domani andrà in scena una gara che richiamerà alla mente tante sfide del passato.
Passato che Forlì si porta indubbiamente dietro, un passato che ha visto tante volte il Rimini da avversario anche nel periodo di “Vulcano” Bianchi alla presidenza dei galletti: personaggio che rappresenta ancora oggi un simbolo per i tifosi forlivesi e per tutto il movimento calcistico locale.
A Rimini l’avvicinamento alla sfida avviene con serenità e consapevolezza del ruolo acquisito. Anche il mercato ha inequivocabilmente dimostrato come si voglia a tutti i costi portare a casa la vittoria.
Il giovane Romagnoli è arrivato a sostituire l’infortunato Giua. In attacco è arrivato Traini a completare il reparto e la ciliegina sulla torta è stata messa con l’ arrivo di Capellupo che completa e addirittura migliora la qualità e la quantità del centrocampo riminese.
Mister Righetti non avrà a disposizione Traini squalificato, dovrà valutare le condizioni di Ambrosini. mentre prosegue il recupero dell’ ex galletto Vesi che però non dovrebbe essere domani della partita.
Assodato ormai il 4-3-3 come schema di riferimento, Righetti manderà in campo una formazione consona e conscia dell’ importanza della gara. Sarà importante non sbagliare l’approccio come accadde nel girone di andata quando un Rimini troppo spavaldo si fece infilare troppo e molto male dall’Imolese. Raziocinio e consapevolezza devono essere gli strumenti con cui plasmare una formazione equilibrata in grado di battere il Forlì e cominciare a sognare, fermo restando che uscire imbattuti dal Morgagni sarebbe comunque ottima cosa per i nostri ragazzi.
Calcio di inizio alle 14 e 30, domani sera sapremo qualcosa in più di questo campionato.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi