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Rimini, Filippo Sacchetti: “Riscatto case. Aggrava la situazione di cittadini deboli”

Quanto messo in essere in fatto di edilizia residenziale pubblica con la conversione in legge del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, recante ‘Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina’ è assolutamente fuori dal mondo e soprattutto contro i cittadini”. Non usa giri di parole il segretario provinciale del Partito Democratico Filippo Sacchetti per commentare quello che ritiene “a tutti gli effetti un colpo di spugna alla misura agevolativa disposta nemmeno un anno fa grazie al lavoro congiunto di molti Comuni, tra questi anche Rimini, per venire incontro economicamente ai residenti nei PEEP che ci aveva permesso di regolarizzare e armonizzare al decreto molte posizioni e istruire completamente la procedura per centinaia di altre nel giro di pochissimi mesi”.

 

Il caso

La ‘bomba’ è deflafgrata qualche giorno fa con la pubblicazione della legge di conversione (Legge 20 maggio 2022, n. 51) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale: tra le modificazioni introdotte al Capo I del Titolo III rubricato ‘Sostegno alle imprese – Misure per la liquidità delle imprese’, sono stati aggiunti alcuni articoli, tra cui il 10-quinquies (rubricato Disposizioni in materia di alloggi di edilizia residenziale pubblica) che in pratica abroga con effetto immediato la normativa entrata in vigore il 31 luglio 2021 che disponeva sensibili agevolazioni economiche sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà delle aree e per l’eliminazione del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione per l’edilizia residenziale pubblica.

La nuova disposizione di fatto elimina i tetti massimi di 5.000 euro e di 10.000 euro fissati dal decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108 per il riscatto delle aree e ripristinando – a distanza di meno di un anno – i valori di riscatto antecedenti se non addirittura più alti mentre appena 10 mesi fa erano stati fissati tetti massimi di 5.000 e 10.000 euro.

 
“Cosa c’entra con l’Ucraina? Al fianco dei Comuni contro il governo”

Sacchetti non si limita a constatare come “tale disposizione non riguardi affatto un decreto legge nato per individuare misure attraverso cui contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, ma evidenzia come “venga anzi ad aggravare la situazione economica di fasce di cittadini che si avvalgono di un’edilizia che dovrebbe essere agevolata” e raccoglie prontamente l’appello lanciato dal Comune di Rimini e da altri Comuni interessati: “Gli enti locali stanno muovendosi per sollecitare un nuovo provvedimento che disponga almeno un periodo transitorio che faccia salve tutte le domande presentate entro il 20 maggio, data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: da parte nostra agiremo immediatamente per portare tali istanze e le nostre rimostranze sui tavoli del Governo attraverso i nostri parlamentari”.

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