“Dems è uno strumento con il quale vogliamo ricostruire a sinistra un progetto fatto di persone e valori. In questi tre giorni abbiamo ribadito che occorre rimettere al centro diritti e ambiente. Ma soprattutto occorre ricostruire una relazione con le persone per farle sentire parte di un progetto. La missione di Dems è ricreare legami di fiducia con i cittadini. Sarà una ricostruzione lenta e faticosa ma vogliamo farlo con un campo ampio di forze sociali e culturali del
paese”. Così oggi, al cinema Fulgor di Rimini, Emma Petitti ha introdotto la giornata conclusiva della “Seconda festa nazionale Dems, “Diritti Europa Società” che ha riscosso grande successo di pubblico.
In una sala gremita ha poi preso la parola Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato alla Segreteria nazionale del Partito democratico.
“Uno degli elementi fondamentali – ha esordito il governatore – è di recuperare occasioni di confronto. La storia di questi anni è stata costituita anche di lacerazioni perché l’elemento dell’ascolto è venuto meno.
Bisogna prendere atto che nel dibattito interno al Pd si stanno consolidando due opzioni: una liquidazionista, di chi fa coincidere la sconfitta con la fine di una storia e l’altra, ugualmente pericolosa, che punta alla conservazione minimizzando ciò che è accaduto dopo il 4 marzo. Entrambe le opzioni sono fragili e funzionali alla forza eversiva della destra italiana.
Dobbiamo capire perché gli italiani hanno scelto loro e non noi.
Perché le idee eversive conquistano una massa sterminata di popolo. Nell’ultimo decennio abbiamo dimezzato i consensi. Sappiamo che il contesto era quello di una crisi epocale segnato da crollo della ricchezza e aumento delle diseguaglianze sociali. E quando non è la politica a risolvere i problemi delle persone, ci pensa l’antipolitica”.
Quindi il tema del congresso. Zingaretti ha ribadito: “Il Congresso non dovrà essere sui nomi o sui leader ma un’occasione per chiamare gli italiani a rigenerare il pensiero democratico. Per questo dobbiamo essere l’alternativa degli italiani che cercano qualcosa di meglio rispetto a paura, odio, distruzione”.
Per le conclusioni la parola è passata ad Andrea Orlando: “Nei prossimi giorni, come Dems ci impegneremo su temi concreti: casa, tempo pieno nel Mezzogiorno che sia la risposta alla crisi sociale che si è determinata in quella realtà, battaglia contro la legge Pillon che riporta indietro il diritto di famiglia. Lavoriamo su questo e facciamo in modo che Dems sia l’avanguardia di un percorso politico che si deve costruire. Dobbiamo incominciare già a zappare un orto che è quello della Costituente della sinistra. Questo è il lavoro che dobbiamo fare ricostruire credibilità. Mi auguro che la terza festa di Dems si possa fare con un altro nome perché il tema ora è la sinistra in Italia e noi dobbiamo giocare un ruolo dentro e fuori il Partito Democratico. Noi vogliamo essere un nucleo di costruzione della nuova sinistra italiana dentro e fuori il Pd. Voglio concludere con un invito a tutti a essere presenti il 30 alla manifestazione del Partito democratico. Così aiuteremo anche Nicola a costruire una sfida che parli all’esterno oltre che all’interno del partito. Da domani il nostro lavoro è quello di tenere una rete che abbiamo costruito questi
mesi e di mettere in campo dinamiche che guardino al futuro. Se in questo Congresso si combatte male e con colpi bassi, il rischio non è che perda questa o quella parte, ma che il Pd perda definitivamente la sua funzione. In gioco non c’è soltanto il futuro della sinistra o del Partito democratico, in gioco c’è il futuro della democrazia italiana”.
La seconda giornata, sabato, è stata invece aperta da un dibattito sul tema “Europa e diritti” al quale è intervenuto tra gli altri Gianni Cuperlo. “I diritti – ha detto – sono il cuore delle questioni che dobbiamo affrontare dopo il 4 marzo, data che ha segnato la peggiore sconfitta per la sinistra italiana nella storia repubblicana. Quando sei parte di una comunità politica hai il dovere di alzare lo sguardo su ciò che succede in altre parti d’Europa. Dobbiamo dare risposte dal basso. La funzione della sinistra è di reagire quando tutto intorno sembra difficile”. Sempre nel corso della seconda giornata si è parlato di pari opportunità, Ius soli e migrazioni, unioni civili, rigenerazione urbana.
Nella serata di sabato Peppe Provenzano, Enrico Rossi e Virginio Merola hanno fatto il punto su futuro e prospettive per la sinistra italiana. Unanime il parere sul fatto che la sfida per la sinistra, in questo momento storico, “è capire come essere utile per rimettersi in gioco”.