Muccioli batte Mastro per uno staff a zero. Ho guardato e riguardato più volte la conferenza stampa odierna cercando la risposta alla domanda che avevo in mente.
Nel calcio e non solo, squadra che vince non si cambia. E invece stavolta, nonostante una stagione record con vittorie in tre competizioni, polverizzando record su record nei punteggi e nei tabellini, abbiamo assistito ad un repulisti generale che ha risparmiato il solo Pietro Tamai.
Che cosa può aver deluso il patron Giorgio Grassi al punto da azzerare una struttura creata neanche 10 mesi fa?
La risposta è arrivata ascoltando bene le dichiarazioni del patron.
In primis nessuna delusione: il gruppo azzerato non paga carenze più o meno palesi, ma è stato messo al ballottaggio con altre alternative solo perchè quest’anno c’era a disposizione il tempo per riflettere, che ai primi di agosto dell’anno scorso era mancato.
Abbracciata la causa biancorossa, si era pensato, in seno al sodalizio, di approcciare la piazza affidandosi a personaggi riminesi o comunque conosciuti da queste parti.
Si era scelta la strada più rassicurante; io stesso ho definito così l’incarico a Mastronicola lo scorso agosto.
Fui rassicurato dal vedere il Mastro a timone, così come mi rassicurò non poco veder ripartire la squadra con Ricchiuti, Scotti, Brighi , solo per fare alcuni nomi.
Una scelta di tranquillità che ha prodotto tanto. Ha portato vittorie e la tanto agognata serie D. Ma forse non è riuscita mai a scalfire nel patron il leggero turbamento dell’essersela un pochino imposta.
Immagino le riflessioni che spesso si saranno concluse con “avessi avuto più tempo per decidere…”.
Poi la stagione è terminata e a quel punto per delineare lo staff del prossimo campionato il tempo c’era.
Si è scelto dunque di ponderare e valutare strade diverse da quella più scontata, con la riconferma in blocco di Mastronicola con l’aggiunta del vice Drudi senza dimenticare il preparatore Dolci.
Cosa può essere prevalso in quest ragionamenti?
La mia opinione è questa e solo Giorgio Grassi sa se ci ho preso o no.
Il perchè l’opzione Muccioli ha stracciato la concorrenza secondo me va ricercato nello staff di Simone.
Con tutto il rispetto per le figure, era comunque scontato che ci sarebbero stati un vice un preparatore atletico e un fisioterapista. Saranno Martini, Rossi e Pucciniello.
Quello che ha attirato la mia attenzione – e credo abbia stregato anche il patron – è stata la richiesta di proseguire con Paolo D’Agostino a fare “scouting” presso gli avversari. Ruolo che in queste categorie esiste, ma viene spesso sottovalutato. Oltre ad Alessandro Bastia che sara’ il “match analyser” andando a formare un trio con l’ allenatore e lo scout, per analizzare le prestazioni passate e plasmare quelle future, prendendo sempre in considerazione gli errori fatti e le caratteristiche degli avversari.
Un team completo che ha segnato la sorte anche di Roberto Landi.
Queste sono situazioni in cui si mettono le basi per un ciclo importante, oppure si rischia il tonfo.
Non esistono mezze misure, come ammesso dallo stesso Grassi: o le cose andranno bene e il sodalizio proseguirà per anni, oppure ci sarà da preoccuparsi.
Non mi dilungo su altri particolari emersi in conferenza stampa, se non su di un punto. A chi non comprende alcune perplessità di almeno una parte della tifoseria nei confronti di un ritorno dell’attaccante Ambrosini, vorrei ricordare che esiste un motivo non certo trascurabile.
Il primo anno di serie D dopo la mancata iscrizione per l’ uscita di scena della Cocif, terminò con la vittoria dei play off e il ripescaggio in Lega Pro.
Durante quel campionato un Rimini dimesso e contato negli uomini perse per 4 a 0 un derby in quel di Santarcangelo di Romagna. Ambrosini, che giocava con i clementini, figurò tra i marcatori e fu autore di una grande gara.
E fin qui, complimenti. Quello che però rimase indigesto ai tifosi, me compreso in quanto presente e testimone, fu l’esultanza totalmente contro il pubblico biancorosso fatta di gestacci e sfotò totalmente gratuiti e fuori luogo.
Nulla che non si possa sanare con delle scuse, una battuta e un sorriso; se non che almeno per ora non è arrivato nulla di tutto questo. Ma che volete, noi tifosi siamo fatti così: l’amore rende permalosi.
Come sempre forza Rimini e abbonatevi entro il 31 maggio per garantirvi il pass per Mirabilandia!
Emanuele Pironi