In casa Rimini le acque sono decisamente poco tranquille. Il sodalizio biancorosso è reduce da due cambi di vertice. Quello della panchina, con l’esonero di mister Cioffi e l’arrivo di Colella, oltre che la benservito dato al ds Rino D’Agnelli sostituito dall’ex Ivano Pastore. Cambiamenti che però non hanno, per il momento, salvato il Rimini dal baratro. I biancorossi sono ultimi in solitaria in classifica, posizione inedita da parecchi decenni a questa parte, e già domenica sono chiamati a compiere l’impresa e battere la Triestina per uscire quanto meno dalla zona che li condannerebbe alla retrocessione diretta.
Nella mattinata di oggi è stata indetta una conferenza stampa sul futuro della società a cui hanno partecipato il nuovo ds pastore, l’avvocato Luca Brugioni e il direttore generale Mercuri. Assente Grassi e non a caso. Il presidente è infatti pronto a farsi da parte sul piano delle trattative soprattutto per quel riguarda la questione più importante: l’ipotetico passaggio di mano della società: “Abbiamo concordato di affrontare tutti quelli che saranno gli interessamenti relativi ad acquisizioni societarie direttamente noi, il direttore Pastore, io, l’avvocato Brugioni ed il commercialista Tiziano Fabbri”, hanno spiegato i presenti, smentendo le voci secondo le quali il Rimini sarebbe sommerso di debiti. “La società è solida e abbiamo le credenziali per portare i giocatori a vestire il biancorosso. I giocatori, infatti difficilmente si trasferirebbero in una società non solida, ma in compenso abbiamo la certezza che a numerosi calciatori non dispiace l’idea di venire a giocare a Rimini, una buona piazza, una bella città e al servizio di una società che pagaimi “, ha spiegato Pastore.
Per quel che riguarda le trattative di vendita della società l’avvocato Brugioni ha spiegato che “qualsiasi proposta è arrivata fino ad oggi non ha mai rispettato i canoni da noi fissati. Il presidente è disposto a trattare, ma non con il primo che capita“.