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Rimini FC contro la Sammaurese, riminesi contro uno stadio che non ne può più

La frenata a Carpaneto, il freddo la pioggia e, forse, la neve… Tanti i pensieri biancorossi in vista del derby di domani con la Sammaurese.

C’e’ stato un tempo non troppo lontano in cui le avverse condizioni meteo preoccupavano in funzione della tenuta, o meno, del vecchio manto del “Neri” dotato di un sistema di drenaggio ormai esausto.

Adesso, paradossalmente, l’unica cosa sicura è proprio il campo visto che il sintetico si porta dietro tutto un insieme di problematiche legate alla cura e alla manutenzione cui va, andrebbe, sottoposto. Oltre all’aspetto più ignorato, ma non per questo meno importante: l’impatto che il fondo avrebbe sui muscoli dei giocatori. Impatto non trascurabile, se si contano i risentimenti e gli infortuni muscolari patiti dai nostri.

Tema complesso, non tutti gli addetti ai lavori concordano e non essendo io un esperto del settore mi limito a far presente la cosa, in modo che ognuno possa, facendo paragoni col periodo ante sintetico, farsi un’idea propria. Ma tornando al paradosso, tolti gli elementi a carico del sintetico, ci troviamo con un sistema di drenaggio e tenuta che consentirà quasi certamente lo svolgimento della gara.
Valutando il contesto, cioè lo stadio “Romeo Neri” stesso, non è elemento di poco conto.

Poco prima di cominciare a scrivere, ho controllato lo stato dei copripantaloni in cerata e ho passato l’antiacqua agli scarponi. Perché se è vero che si giocherà quasi sicuramente, credo sia interessante far presente a chi il “Neri” lo frequenta poco cosa significhi assistere ad una gara nel nostro stadio.

In centrale, dove si paga qualcosa di più perché ci sono la copertura e i seggiolini numerati, in alcuni punti in cui piove comunque. E una colonia di piccioni, ormai residenti a tutti gli effetti, fa scempio dei seggiolini e delle vetrate della zona stampa con le deiezioni.

Un tempo c’era un bar in cui rintanarsi qualche minuto in cerca di un minimo di tepore (domani ottimisticamente ci saranno 2 gradi). Adesso c’è un gazebo, ottimamente gestito da chi se ne occupa, che non offre più nemmeno quei 2 minuti di sollievo.

La centrale resta comunque una zona di lusso. Ho già elencato parte della dotazione con cui mi appresto a seguire le gare nel mio settore, che è quello dei “distinti”. Qui si creano ruscelli spontanei nei punti che portano al gazebo che funge da bar, perché anche nei “distinti” la struttura al chiuso non è più disponibile e abbiamo anche lì un gazebo, costringendo gli spettatori a percorsi alternativi se si vuole usufruire di un servizio.

Tutto questo ovviamente sotto la pioggia, o la neve, senza la possibilità di stare un minimo al riparo per tutte le due ore di permanenza.

L’Oscar della fede va però ai ragazzi della curva est. Il settore è lontano dal campo e non permette una visibilità buona già in condizioni normali. In caso di pioggia diventa spesso un’impresa solo capire cosa succede in campo.

Dovendo condividere il gazebo-bar con i “distinti” , è stata praticato un varco nella rete che separa i due settori e solo da lì gli avventori della curva possono acquistare qualcosa. Ci si mette in coda aspettando di varcare quel pertugio,  ma proprio lì quando piove il ruscello spontaneo che scaturisce dai distinti diventa laghetto.

Per arrivare al bar quando piove, chi sta in curva deve mettere i piedi in una pozza larga diversi metri e profonda una scarpa.

Non è la prima volta che qualche avventore occasionale si chiede chi ce lo fa fare, subito dopo aver salutato con la promessa di non farsi vedere più se non a primavera inoltrata.
La meteoropatia degli sportivi biancorossi si spiega anche così.

Dal basso della mia posizione, mi sento di dire che dopo il teatro, la rocca, il lungomare, il Fulgor, la zona Tiberio più varie, eventuali annessi e connessi, nel 2018 sarebbe arrivato il momento di mettere mano allo stadio.

O almeno, il momento di trovare le coperture economiche necessarie a dare una sistemata a questo buco nero. Chi lo frequenta ha osservato e, in tanti casi, applaudito le tante cose fatte per la città. Ma anche la sopportazione ha dei limiti.

Ma visto che il campo, come dicevo, dovrebbe garantire lo svolgimento della gara, andiamo a vedere chi incontreremo domani. Una Sammaurese, quella di mister Protti, con numeri veramente strani, visto segna pochissimo e subisce anche meno. Con sole 20 reti al passivo, ha una tra le migliori difese dell’ intero girone; dato che fa a pugni con i soli 23 gol segnati.

Squadra quindi molto chiusa, con una difesa, guidata dalla vecchia conoscenza Rosini, difficile da scardinare. E con una capacità offensiva non eccezionale ma in grado di colpire quando serve.

Ricordiamo le difficoltà patite dal Rimini nella gara di andata quando non bastò il doppio vantaggio per arrivare con serenità al novantesimo. Finì 2 a 1 per biancorossi, ma non senza patemi nel finale. Tra i giallorossi tante buone individualità senza il pezzo da 90, almeno all’apparenza. Bonandi e Jogan, con 5 segnature a testa, guidano la classifica dei cannonieri seguiti da Louati e Scarponi con 4 gol. 

Nono posto in classifica con 40 punti all’ attivo, i giallorossi non sono il massimo da affrontare dopo la frenata di Carpaneto, cui non va data continuità per togliere ossigeno alle speranze dell’Imolese che, nel frattempo, si è portata a 9 punti dai biancorossi.

Gara difficile dunque, sul campo per i giocatori e sugli spalti per chi non vorrà farsela raccontare.
Calcio di inizio alle 14 e 30.
Come sempre, forza Rimini!

Emanuele Pironi

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