“Via gli alibi, via le scuse, pretendo coraggio e voglia di fare le cose”. Questa la sintesi del pensiero espresso da mister Giovanni Colella alla vigilia del proprio debutto sulla panchina del Rimini, nella tana del Padova (si gioca allo stadio “Euganeo”, fischio d’inizio ore 15).
“La prima volta ha sempre il suo perché, ma non sono emozionato, ho troppe cose cui pensare per esserlo. Qualcosina a livello tattico potrebbe cambiare, sicuramente spero cambi radicalmente e in breve tempo l’atteggiamento, senza questo i numeri e i moduli non contano nulla”.
Il tecnico biancorosso non usa troppi giri di parole per illustrare il proprio credo: “Quello che voglio dalla squadra è aggressività, coraggio, voglia di fare le cose e non il nascondersi dietro al compagno. Chi non si comporta così con me sta fuori, a costo di giocare con il magazzinere. Per prima cosa via gli alibi e le scuse. Ai giocatori chiedo delle cose, pretendo vengano fatte. Se poi sbagliamo pazienza, sarà colpa mia, ma devono essere fatte”.
L’attenzione si sposta sul Padova, un avversario che va rispettato ma non temuto: “Sono partiti fortissimo e ora hanno un calo fisiologico, ma hanno risorse molto importanti dal punto di vista del numero e naturalmente della qualità. Hanno più da perdere loro? Con 12 punti credo qualcosa da perdere l’abbiamo anche noi. Andare a giocare a Padova ritengo possa essere un vantaggio, è sempre piacevole affrontare certi avversari e giocare in certi stadi, per chi fa questo lavoro penso siano partite belle da giocare”.
Mister Colella torna poi sul Rimini e parla di questi primi giorni al timone dei biancorossi: “Dal punto di vista fisico non ho trovato una squadra scarica, la sensazione è che abbia sempre lavorato bene e questo fa onore a chi mi ha preceduto e ai giocatori stessi. Si sono create situazioni di alibi o di altro tipo, c’è stato un problema di atteggiamento, di convinzione, di sicurezza, la squadra ha probabilmente perso delle certezze che vanno al più presto recuperate”.
Il tecnico spiega come uscire dall’attuale situazione: “In questo momento occorre avere un’idea unica e perseguirla, pensare tutti la stessa cosa e cercare, insieme, di raggiungere l’obiettivo. Poi starà a me valutare se le cose che ho chiesto sono state fatte, se è il caso di apportare delle modifiche o di cambiare gli interpreti. Sono i giocatori che si mettono e si tolgono le maglie con le loro prestazioni, non è l’allenatore”.