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Rimini Fc, Grassi: “Io non mollo, neanche se arriva la Serie D”

Questa società andrà avanti a prescindere dal verdetto. In serie C come in serie D, noi resteremo al timone“. Dopo aver innescato un focolaio di polemiche minacciando di abbandonare il Rimini Calcio in caso di retrocessione della prima squadra in Serie C, Giorgio Grassi ha deciso di indossare la divisa del pompiere e rassicurando l’animo degli appassionati e dei tifosi biancorossi. Durante una conferenza stampa convocata nella sede della società in via XX Settembre, il presidente del Rimini Fc ha voluto redigere una disamina dei propri errori commessi, anche se la posizione decisamente infelice in classifica degli uomini guidati da Mister Martini è stata da lui stesso definita “lusinghiera”. “Alla luce dell’organico e del tasso tecnico della squadra“, ha però precisato Grassi. “Ce la stiamo giocando, il girone di ritorno e l’annessa lotta per la salvezza sono un campionato a parte e in questo contesto non siamo per nulla tenuti a considerarci non all’altezza”. Retrocessione? “Facciamo tutti gli scongiuri del caso, ma in caso accetteremo il verdetto – ha  ammesso – Ma voglio precisare che il girone in cui il Rimini è stato inserito è assai più tosto degli altri due. In uno dei gironi l’ultima in classifica rischia di chiudere il campionato con 15 punti, nel nostro è possibile che l’ultima se ne esca con un bottino di ben 40 punti. Significa che le squadre da noi sono agguerrite“.

Dopo aver rassicurato gli animi circa il proprio futuro nel Rimini Fc, Grassi ha provato – come accennato sopra – ad analizzare le cause dei risultati per molti tifosi considerati parecchio deludenti anche al di là del fattore “matricola“. “C’è poco da dire, abbiamo sopravvalutato, come società, alcuni ragazzi provenienti dall’oragnico degli anni del dilettantismo. – spiega – in più devo ammetterlo: credevo che il campionato di serie C, un torneo professionistico, fosse una sorta di Serie D rinforzata. Quando invece non è assolutamente così. E’ praticamente impossibile ad esempio pensare di poter chiudere il campionato con un pareggio di bilancio“. Massimo rispetto però per i giocatori, anche i nuovi arrivati. “Negli ultimi tempi, con Martini alla guida, la squadra ha acquistato spessore. E’ vero, in trasferta perdiamo. Ma almeno quando usciamo sconfitti possiamo dire di aver colpito due legni, come successo a Fermo. Piccioni? Non segna, ma si impegna parecchio negli allenamenti e in partita ci serve il suo valore”.  Il presidente ha rivendicato la scelta di esonerare Acori e promuovere Martini ad allenatore. “La squadra gioca meglio, su questo non ci piove, in più anche dal punto di vista dei rapporti umani all’interno di staff e squadra con Acori si erano create tensioni che con il nuovo mister non rilevo più. Questa penso sia la risposta a chi mi dice che Martini non ha fatto meglio dal punto di vista dei punti racimolati in campionato“.

Grassi ha inoltre parlato anche di Francesco Scotti, ex capitano (ora la fascia è nelle mani di Scott Arlotti) per lungo tempo lasciato in panchina in favore di Giacomo Nava, il giovane portiere che molti tifosi non hanno apprezzato per buona parte del girone di ritorno.Nava è uno di quei giocatori che per contratto dobbiamo valorizzare, il suo cartellino lo paghiamo per interno noi come Rimini Calcio – ha detto –  e io non ho fatto nessuna imposizione ho solo chiesto se era in grado di scendere in campo e lo staff tecnico mi ha risposto in maniera affermativa. Come vedete alla scorsa gara Scotti è tornato e anche in questo caso non ho fatto nessuna pressione. Così come non l’ho fatta nemmeno in altri casi con altri giocatori“. Grassi ha inoltre raccontato di essere legato a Scotti da un rapporto di reciproca stima. “Una volta si è persino presentato alla Grabo per ringraziarmi“.

Una conferenza fiume, quella di stamattina, durante la quale il numero 1 del Rimini Fc non ha avuto timore di fare qualche passaggio anche sugli scenari che si delineerebbero in caso di retrocessione e ritorno tra i dilettanti. “Non ci sarebbe un danno economico grave. La d ha costi minori e ci sono più giocatori sul mercato. E’ vero però che perderemmo calciatori interessanti e di qualità non disposti a scendere di categoria“.

E c’è stato tempo anche per lasciarsi andare e ammettere di soffrire per qualcosa di simile ai rimpianti. “Guerra, guerra, guerra! Avevo detto a inizio stagione. Ecco non abbiamo allestito una squadra pronta alla guerra. Ma contro il Ravenna i nostri dovranno far capire già dal calcio di inizio di avere fame e il coraggio di dire ‘oggi qui al Neri saremo noi a mangiare‘.”.

Ultime battute per questioni di carattere politico sul progetto del centro sportivo alla Gaiofana. “A Rimini non abbiamo strutture adeguate per i nostri allenamenti. Certo che siamo interessati al progetto. Parteciperemo al bando anche se non sappiamo come finirà il campionato. Arriverà la Serie D? Avere campi nuovi e strutture nuove in cui allenarsi sarà un punto di ripartenza”.  Chiusura di conferenza con un annuncio definito dal presidente una “chicca”: “Chiederò alla Serie C di introdurre nel regolamento la regola degli 0 punti in classifica in caso di pareggio. In Serie C si segano pochi goal su azione.“.

Una conferenza, va detto, dai toni più tranquilli rispetto a quelli cui il Presidente del Rimini aveva abituato stampa e tifosi. Anche se qualcuno potrebbe storcere il naso per l’atteggiamento forse un po’ troppo rinunciatario con il quale è stata affrontato il capitolo spinoso del rischio retrocessione.

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