“Non ti sei perso niente, nel secondo tempo mai passata la metà campo nonostante loro fossero in 10”: Così sono stato riportato con i piedi per terra mercoledì pomeriggio uscendo dal lavoro.
Mi stavo godendo la vittoria nel derby col Pesaro in coppa, disputata in orario lavorativo, e avevo appena chiesto lumi ad un caro amico su come si era dipanata la gara cui non avevo potuto assistere.
Brutto secondo tempo, ma vittoria e passaggio del turno con un gol strepitoso di Viti veramente da applausi e la consapevolezza di aver eliminato una squadra importante che, pur lasciata in 10 molto presto dal sanguigno portiere espulso per proteste, non ha mollato la presa cercando il pareggio sino al novantesimo .
Situazione al limite del paradossale quella che stanno vivendo i biancorossi.
Imbattuti e con una buona classifica in campionato e vincenti anche nel turno di coppa contro una grande della categoria, eppure nel mirino della critica per il gioco che emerge a sprazzi e la difficoltà palese nel reggere tutti i 90 minuti di gara, andando spesso in difficoltà nei secondi tempi.
Secondi tempi in cui sono volati via punti importanti con Forlì e Fiorenzuola, che avrebbero proiettato il Rimini addirittura in testa alla classifica.
Ci sono tifosi convinti che il Rimini attuale stia attingendo al massimo da un momento fortunato, temendo i contraccolpi inevitabili quando la sorte distribuirà diversamente le proprie grazie.
Non manca chi, al contrario, sostiene che senza mezzi e senza sostanza non si vince mai, quindi se un Rimini in rodaggio come questo riesce ad avere una classifica importante e a non perdere mai, significa che siamo solo all’inizio e il bello di questo campionato deve ancora venire.
Io potrei lavarmene le mani dicendo semplicemente che la verità sta nel mezzo e saranno solo il campo i punti e i risultati a contare, ma ho una mia idea ben chiara in proposito.
Credo che Muccioli non stia lavorando in funzione del solo risultato. Credo fermamente che stia cercando di dare un’identità precisa a questa squadra, fatta di personalità schemi e gioco.
Identità che dovrebbe poi, con gli opportuni correttivi di organico, garantire la capacità di assorbire contraccolpi inevitabili con il sospirato cambio di categoria.
E qui veniamo al punto, il cambio di categoria.
I tifosi, credo la maggior parte, lo vorrebbero subito, prima possibile con passo spedito e aldilà degli schemi del gioco dello spettacolo ecc. ecc.
In società non credo abbiano chiesto questo a Muccioli. Secondo me è stato chiesto di creare una squadra vera, un collettivo unito e importante da completare ed implementare in funzione di un cambio di categoria solo quando e se sarà pronto per il balzo.
Vincere ad ogni costo prima possibile, contro il vincere al momento giusto quando saremo pronti: non è escluso le due cose non coincidano da gennaio in avanti, ma ad oggi io non credo si possa avere certezze.
Avanti dunque con la Sangiovannese che domani pomeriggio alle 15 arriverà al Romeo Neri per dare al Rimini ulteriori certezze in vista dei momenti in cui si deciderà il campionato. Sul campo con i punti e in società con la disponibilità a completare l’organico a disposizione del mister in sede di mercato.
San Giovanni Valdarno è un paese grande, circa come la nostra Santarcangelo, e vanta una militanza storica nei campionati di quarta serie, fossero serie D o la vecchia C2 che fu.
Piazza calda, disputa le sue gare casalinghe allo stadio Fedini da 3800 posti tutti riempiti domenica scorsa, tra colore e calore, per il derby con l’Aquila Montevarchi perso dai locali con secco 2 a 0.
Riceveremo dunque una squadra reduce da una sconfitta casalinga in un derby sentito, che vorrà tornare da Rimini con alcune certezze ritrovate, vista la classifica non deficitaria dei biancoblù che hanno un solo punto in meno rispetto ai biancorossi.
Agli ordini di mister Iacobelli non è difficile immaginare quale sarà il tema tattico della loro gara, chiusi e pronti al contropiede per portare a casa qualcosa, senza escludere l’intera posta, dovessero maturare i presupposti.
Jukic e Nannini i due bomber da tenere d’ occhio, ma in generale andrà prestata attenzione a tutta la compagine, espressione di una terra in cui il calcio, inteso come atteggiamento tecnica e tattica, tocca vertici importanti già a questi livelli.
Il 16 novembre 2003 proprio a San Giovanni Valdarno si sfidarono per la prima volta Sarri , allenatore di casa, e Allegri che arrivava al Fedini alla guida dell’allora Aglianese.
Questo a testimoniare la dimestichezza di queste piazze con il calcio disputato ad alti livelli a dispetto delle categorie di appartenenza.
Calcio di inizio alle ore 15 , chi può non manchi.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi