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Rimini Fc alla partita più importante: la gestione dello stadio

Giovedì 8 dicembre, festa per tanti ma non per i calciatori biancorossi, impegnati oggi pomeriggio in un turno di coppa in quel di Castrocaro.

Rimini qualificato al prossimo turno anche pareggiando, la gara verrà sfruttata da Mastronicola per tenere alta la tensione tra chi gioca un po’ meno e per mettere minuti nelle gambe di chi sta recuperando ed è in cerca di condizione.

Ma 8 dicembre significa anche 4 mesi di attività della nuova società. Quali le sensazioni in merito alla realtà che gravita fuori dal rettangolo verde?

Un piccolo passo indietro, a sabato 26 novembre.
Quel sabato l’associazione “Amici del Rimini calcio” convoca l’assemblea dei soci per domenica 4 dicembre, mentre il patron del Rimini Giorgio Grassi dirama un comunicato in cui spiega quali sono a parer suo, le criticità della situazione.

Nel concreto, si aspetta maggior coinvolgimento della città –  leggi sponsorizzazioni – e si dispiace dello stallo in cui versa il dialogo con l’amministrazione per ottenere la gestione del “Romeo Neri”.
Questo comunicato apre le porte all’iniziativa che il club biancorosso renderaà pubblica il 28 novembre, denominata “operazione trasparenza”.

Viene infatti creata una apposita sezione sul sito ufficiale in cui tutti gli utenti possono prendere visione della situazione economica del club.

Per chi non l’avesse letto, si evince sinteticamente che, al netto tra costi e ricavi, il Rimini perde poco meno di 9000 euro al mese -26.139,78 dalla creazione della società al 31/10 – ma è già fornito di una liquidità sufficiente a terminare il campionato, se anche questa perdita non dovesse essere contenuta nei mesi a venire.

Buone notizie?
Certo ,se si pensa alla situazione vissuta dal calcio cittadino sino a non più di 6 mesi fa. Forse addirittura  notizie ottime. Ma se tale stato di salute testimonia che la gestione economica di questo campionato non è minimamente in discussione in vista della prossima annata e del futuro in generale, non c’è ovviamente nulla di scontato.

Proprio in vista del futuro, ricorderete il comunicato dei tifosi datato 28 novembre, preoccupati dalle esternazioni di Grassi in merito alla mancanza di dialogo con l’amministrazione. Il tifo organizzato chiedeva di essere non solo aggiornato, ma di poter diventare addirittura parte in causa in quella che sta diventando sempre più la partita fondamentale per il futuro del calcio riminese: la gestione dello stadio.

Tifosi che chiedono di partecipare: anche qui apro un piccolo capitolo.
Solo con la colletta dell’orgoglio, a cui tutti i tifosi hanno partecipato, la prima squadra e le varie squadre giovanili hanno potuto terminare la passata stagione.
E’ nota a tutti la vera e propria questua con cui venivano raccolti allo stadio i soldi per finanziare le trasferte e le prime necessità dei giocatori; meno nota è l’attività dell’associazione “Amici del Rimini calcio” che per permettere agli allievi dell’allora A.C. Rimini 1912 di terminare la stagione, si è fatta carico di quattro trasferte.
I tifosi vorrebbero sapere, vorrebbero partecipare, perché nel momento in cui serviva hanno partecipato, dato e fatto.

Ho accennato prima all’assemblea dei soci dell’ associazione tenutasi domenica scorsa 4 dicembre dopo Rimini – Sasso Marconi.
Il presidente Raffaelli ha aperto relazionando sul fatto che le richieste dell’ associazione, concernenti varie forme di partecipazione attiva ed economica in merito al capitale sociale dell’ 1 per cento già detenuto in passato, formalizzate a Giorgio Grassi nel settembre scorso, sono state congelate in blocco sino alla fine della stagione.

Chiusura non pregiudiziale e non definitiva, ma sostanzialmente dovuta, a detta del patron, alla necessità di conoscere meglio l’universo riminese prima di procedere in qualunque direzione.

L’impressione, mi auguro sbagliata, è che in attesa di un riscontro relativo alla gestione dell’ impianto si stiano congelando i programmi e gli impegni a medio/lunga scadenza. E questo in ottica futura non porta a essere tranquilli a ogni costo.

E’ stato di buon auspicio ascoltare lunedì scorso il vicepresidente Boldrini argomentare in una direzione ottimistica, sottolineando come gli sponsor si siano mossi a decine, dal singolo bagnino ad alcune grandi aziende, mettendo quindi un freno alle voci negative, secondo le quali il legame tra la gestione dello stadio e la continuità del progetto è stretto al punto da mettere in dubbio la prosecuzione del progetto stesso.

Gestione di un impianto, fra l’altro, di cui il Rimini Calcio non è e non è mai stato l’ unico fruitore.
Avremo una svolta vera e decisiva quando arriverà notizia di un tavolo non più a due – Rimini e amministrazione – ma di un tavolo a tre o quattro? Cioè:  amministrazione comunale,  Rimini Calcio, gruppo pesisti Libertas eccetera eccetera?

Cosa ne pensano infatti gli altri “inquilini” del potenziale cambio dell’amministratore?
Sarebbe interessante saperlo. E se ne dovessero pensare male, come temo sia avvenuto in passato, cosa intendono fare nel caso si andasse verso il concreto?
Perché di chiacchiere, io per primo, se ne fanno tante, ma il concreto latita…

Forza Rimini! E un applauso a tutti gli appassionati che non mollano.

Emanuele Pironi

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