Quella donna sta con me. E per chiarire il concetto al rivale in amore, un 50enne, carabiniere in pensione per molti ani in servizio a Rimini, gli ha spedito spedito una foto inequivocabile. Un’immagine senza veli scattata durante uno dei loro incontri. Ma invece di confermare l’esistenza di una relazione, lo scatto ha fatto finire il 50enne nel registro degli indagati della Procura di Ravenna per l’ipotesi di “revenge porn”, il nuovo reato introdotto quest’anno nel codice penale.
L’ex militare, difeso dall’avvocato Maria Rivieccio, sostiene di non aver voluto esercitare alcuna vendetta, ma solo di chiarire lo stato delle cose fra lui e quella donna nei confronti di un terzo incomodo. Fatto sta che l’accusa è anche di minacce, mentre solo per il “revenge porn” la pene prevista è da uno a sei anni di reclusione, oltre alla multa fino a 15 euro.
Il 50enne aveva conosciuto la donna, una 40enne di Ravenna, nella primavera scorsa. Oltre a serate con gli amici, c’è anche qualche incontro molto ravvicinato, immortalato anche da qualche foto. Ma con l’estate la relazione si raffredda e l’uomo non capisce perché finché non viene a sapere dell’esistenza dell’altro. Quando riesce ad avere anche il suo numero di cellulare, il mese scorso gli manda la “prova regina” per sottolineare l’invasione di campo.
Se sperava di tornare insieme alla donna, si sbagliava di grosso. L’ex carabiniere si è visto recapitare una denuncia ai sensi dell’articolo 612 ter del Codice Penale, “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, con l’aggravante di essere stato commesso da un ex partner, oltre a quella per minacce.