“Lo scorso giovedì 2 dicembre in sede di Consiglio Comunale – scrive Alessia Lea Di Rago di Europa Verde Rimini – è stata presentata un’interrogazione da parte di un consigliere del gruppo Lega dal titolo Campo degli Angeli, quelle due zone del Cimitero Monumentale e Civico di Rimini predisposte alla commemorazione dei bambini e delle bambine venute a mancare all’affetto dei propri cari prima di aver compiuto dieci anni di età.
Nella sua interrogazione il consigliere chiede, tra le altre cose, di dare “alle associazioni la possibilità di intervenire nei 2 siti … con la piantumazione di fiori e piccole piante”. Fin qui tutto bene, ma quello che mi ha spinta a guardare sotto la superficie sono state la premessa, le osservazioni e le considerazioni dell’interrogazione, all’interno della quale si legge di “bambini concepiti e mai venuti alla luce”, di “interruzione di gravidanza è un vero e proprio lutto”, senza fare distinzione alcuna tra IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza) e aborto spontaneo e terapeutico. Il consigliere ha strumentalizzato – prosegue la nota di Alessia Lea Di Rago di Europa Verde Rimini – nel suo intervento in CC, il dolore di ogni madre che perde il proprio figlio prematuramente, assimilandolo tout-court alla diversa condizione fisica e mentale che consegue ad un’interruzione volontaria, buttando nel calderone anche le nascite premature. Definirei un disastro il suo intervento, sicuramente dovuto ad un’ignoranza sul tema maternità e specie sulla maternità mancata, un argomento così complesso che merita riflessioni più profonde e soprattutto nessuna strumentalizzazione da parte di chi non ha nessuna esperienza personale, per ovvie ragioni biologiche. Ancora una volta mi è toccato ascoltare uomini ponderare sulle scelte che riguardano i nostri corpi, sui nostri vissuti, sulle nostre esperienze profonde. Così, noi donne di Europa Verde, abbiamo deciso di approfondire facendo visita al Cimitero di Rimini e cercando di capire a quali Associazioni ci si riferisce in questi casi.
Il Campo degli Angeli – continua la nota di Alessia Lea Di Rago di Europa Verde – è dislocato su due siti che appaiono mantenuti con tutte le cure e le attenzioni necessarie, trattati con grande sensibilità da parte degli addetti ai lavori, non ho trovato, quindi, la necessità impellente di abbellire il luogo perché posto già all’interno di un contesto ben mantenuto. Fermo restando che tutto è migliorabile, non ravvedo la necessità di fare un interrogazione e addirittura di farla diventare una mozione da discutere in Commissione.
Una delle associazioni di respiro nazionale che si occupa di queste particolari tematiche è l’ADVM (Associazione Difendere la Vita con Maria), che offre la sua collaborazione alle aziende sanitarie e ospedaliere per gestire anche praticamente le operazioni di registrazione e seppellimento delle bambine e dei bambini “non nati”, collaborazione che ha portato alla nascita di vari “Giardini degli Angeli” (emblematico il caso di Roma) dove vengono seppelliti quelli che la legge definisce “prodotti abortivi”, cioè quello che resta in seguito ad un aborto, sia esso spontaneo, terapeutico o da IVG, apponendo una croce su ogni sepoltura con il nome e cognome della madre, senza avere il suo consenso e senza rispettare la sua privacy, quindi senza rispetto della sua storia personale e del suo, comunque, dolore. Questo è reso possibile da un paio di norme non troppo stringenti nel campo della sepoltura e dello smaltimento dei rifiuti ospedalieri, in particolare si fa riferimento all’art. 7 della legge n. 285 del 1990 “Regolamento di polizia mortuaria”, sfruttando il principio di riconoscibilità anche nel caso in cui il feto abbia meno di 20 settimane di gestazione. Ma ci sono anche altre associazione che operano in tal senso, l’ADVM è presente a Rimini e gode della disponibilità di spazi pubblici come il Centro per le Famiglie.
Quindi far partecipare queste associazioni nella gestione del Campo degli Angeli nel Cimitero della nostra città potrebbe essere il crocevia per dar inizio anche a Rimini a questo tipo di pratica che, ancora una volta, mette in discussione – conclude Alessia Lea Di Rago di Europa Verde – l’autodeterminazione delle donne che scelgono di abortire, quando l’IGV in Italia, per fortuna, è ancora legale, nonostante tutte le difficoltà risapute rispetto all’obiezione di coscienza.
Noi donne dobbiamo stare sempre attente e vigili, come diceva Simone De Beauvoir: “Non dimenticare mai che una crisi politica, economica o religiosa sarà sufficiente per mettere in discussione i diritti delle donne. Questi diritti non saranno mai acquisiti. Dovrai rimanere vigile per tutta la vita”.