Si apre martedì prossimo il processo alla escort dell’est europeo che ha fatto guadagni stratosferici sul territorio riminese.
I suoi clienti erano politici, imprenditori addirittura calciatori. E le cifre sborsate dai facoltosi che volevano farsi accompagnare da lei, una escort ungherese di 36 anni operativa a Rimini e Riccione, dove risiedeva, erano, per ovvi motivi, stratosferiche.
La donna vive attualmente all’estero dove è riuscita a trasferire i ricavi milionari sfruttando una triangolazione tra Rimini San Marino e Dubai.
Il tesoretto accumulato in quattro anni di “attività”, dal 2010 al 2014 ammontava a ben cinque milioni di euro, non dichiarati, stando agli accertamenti compiuti dalla guardia di Finanza. La donna è stata infatti indagata e rinviata a giudizio per il reato di evasione fiscale correlato al reddito da prostituzione che l’escort d’alto bordo può vantare.
A essere indagato è stato pure un suo amico bancario di Riccione che lavora a San Marino che avrebbe agevolato il trasferimento di denaro, la sua posizione è stata archiviata. A San Marino non esiste il reato di evasione fiscale. Per la donna si apre invece il processo ma senza di lei sarà presente solo il suo avvocato Stefano Caroli.
Ma come è stato possibile scoprire che la donna nascondeva un tesoro da sogno? Tempo fa la escort si era resa protagonista di una rapina ai danni di un cliente in concorso con un suo amico, per la quale è stata condannata a un anno e quattro mesi. Durante il processo a suo carico la giovane ungherese si era difesa dichiarando che non avrebbe avuto bisogno di rubare al netto di un estratto conto da capogiro presentato davanti al pm. Che ci ha voluto vedere più chiaro, viste le cifre esorbitanti, allertando le fiamme gialle.