Ormai è un calvario. Nella zona mare di Rimini, fra via Tripoli e via Pascoli, rimanere senza energia elettrica sta diventando un’abitudine quotidiana. Ieri verso le 16.30 l’ennesimo blackout, seguita da repliche nel cuore della notte, verso le 3, poi ancora alle 11 di questa mattina del 15 dicembre.
I residenti sono ormai esasperati. Anche perché il disservizio non è certo nuovo. Oltre 100 famiglie erano già rimaste al buio e al freddo 25 novembre, e ancora prima il 29 ottobre, e più volte durante l’estate.
Evidentemente, si tratta di un problema strutturale. Anzi una vera odissea, visto quel che succede quando arriva il momento di segnalare il guasto.
“Rispondono dei call center – si sfoga un residente di via Giusti – e ci dicono che loro intervengono solo per riparare un guasto. Per gli interventi più generali, chiedono a noi di segnalare la situazione inviando un fax. Un fax, quando non li usa più nessuno! Solo dietro insistenze ci hanno dato un indirizzo mail”.
Già appare paradossale che a richiedere un intervento strutturale debbano essere gli utenti. Chi provvede alla manutenzione delle linee altrimenti non ne sa nulla? La quantità di guasti in un dato periodo non ha nessuna rilevanza?
Ma nell’era digitale, perfino comunicare con Enel può rivelarsi un ostacolo insormontabile: “Messaggio rifiutato dal sistema.Destinatario: e-distribuzione@pec.e-distribuzione.it”: ecco la risposta.
E alle nuove rimostranze, dal call center arrivano spiegazioni surreali: “Mi hanno detto – riferisce un altri residente – che la pec di Enel è stata installata da poco e può darsi non funzioni”.
Ora alcuni cittadini hanno scritto anche al sindaco di Rimini per informarlo di una situazione divenuta ormai intollerabile.