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Rimini. Domenica senza assembramenti ma non mancano le multe

Nella giornata di ieri sono entrate in vigore le nuove misure restrittive previste sia con l’ordinanza della Regione Emilia Romagna, che ha imposto la chiusura dei domenicale di tutti negozi (alimentari, farmacia, parafarmacie e tabacchi esclusi) sia che con quella firmata dal ministro Roberto Speranza che ha sancito l’ingresso della Regione nella zona arancione che quella firmata dal sindaco di Rimini che ha di fatto vietato alle persone di stazionare nella zona del lungomare dove era consentito solo passeggiare e neppure fare attività fisica.

E sono arrivate le prime tre multe elevate dai vigili della Polizia Municipale. Due per il mancato utilizzo della mascherina come imposto dal decreto firmato dal premier Giuseppe Conte lo scorso 3 novembre corroborato dall’ordinanza emanata dalla Regione lo scorso venerdì che ne impone l’utilizzo sin dall’uscita da casa anche da soli.

Ed è stata elevata una sanzione anche a una persona che stava facendo, nel pomeriggio di ieri attività fisica nel centro storico. L’ordinanza emanata dalla Regione venerdì parla chiaro: “L’attività sportiva e motoria è consentita preferibilmente in parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, mentre non sarà possibile nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate“.

Al momento non risultano multe elevate per il divieto di “struscio” e stazionamento in spiaggia e sul lungomare imposto dal Comune di Rimini con un’ordinanza ad hoc anche se nel pomeriggio di ieri i vigili della Polizia Municipale hanno redarguito diverse persone che si erano sedute sulle panchine del lungomare o in alternativa stazionavano nei paraggi della spiaggia.

Con l’entrata in vigore dell’ordinanza regionale, delle misure ancora più restrittive introdotte dal Comune di Rimini e con il passaggio nella zona arancione dell’Emilia Romagna, nella giornata di domenica non si sono visti, sulle spiagge, per le strade e le piazze del centro storico gli assembramenti immortalati nelle foto che avevano fatto il giro del web lo scorso weekend. Complice, forse, la giornata parecchio autunnale, ma non solo. Nel centro storico di Rimini nel pomeriggio di sabato non sono mancate le consuete vasche anche con la pioggia ma in quello di domenica le persone erano ben poche. L’impressione è che la chiusura dei negozi abbia influito parecchio sul cambio di abitudini.

Qui il riassunto delle regole entrate in vigore nel weekend in Regione e a Rimini.

postamenti consentiti solo all’interno del proprio comune di residenza, mentre sono vietati quelli verso altri comuni e quelli in entrata e uscita dalla regione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di salute, studio o necessità. Con la raccomandazione di evitare gli spostamenti non necessari anche all’interno del proprio comune. Chiusi i ristoranti e le altre attività di ristorazione (bar, pub, gelaterie, pasticcerie): per loro resta consentita la sola vendita da asporto, dalle 5 alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti d’orario.

Sono le nuove misure, in aggiunta a quelle già in vigore, che scatteranno in Emilia-Romagna da domenica 15 novembre e per almeno due settimane dopo l’ordinanza firmata in serata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede l’inserimento della regione in zona arancione, sulla base della valutazione dei parametri relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico effettuata dal Comitato tecnico scientifico e dalla Cabina di regia nazionale.

L’Emilia-Romagna passa dunque da zona gialla, a rischio moderato, a zona arancione, a rischio elevato, nella quale si applicano misure più restrittive a tutela della salute pubblica e per frenare il contagio da Coronavirus. Si tratta di quella intermedia rispetto alla terza, la rossa (rischio massimo). Suddivisione decisa dal Governo con il Dpcm del 3 novembre scorso, che individua appunto tre aree di rischio, con l’attuazione di provvedimenti diversi a seconda delle singole fasce.

Da sabato 14 in vigore anche la nuova ordinanza regionale: prevarranno le misure più restrittive
Resta valida l’ordinanza regionale adottata ieri dal presidente Stefano Bonaccinid’intesa col ministro Speranza, che entra in vigore domani, sabato 14 novembre. Contiene misure che puntano ad evitare soprattutto assembramenti e situazioni a rischio contagio. Rispetto a quelle previste dall’ingresso in zona arancione, prevarranno le misure maggiormente restrittive.

Sulla base dell’ordinanza regionale, quindi, da domani bisognerà rispettare anche regole non previste in zona arancione, a partire dal fatto che nei giorni prefestivi e festivi le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, compresi i complessi commerciali, sono chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Inoltre, nei giorni festivi si aggiunge il divieto di ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, sempre fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari.

Lo stesso avverrà con le seguenti misure: uso obbligatorio della mascherina sempre, non appena fuori di casa; attività sportiva e motoria preferibilmente in parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, mentre non sarà possibile nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate; l’ingresso di un solo componente per nucleo familiare negli esercizi di vendita di generi alimentari; lo stop ai mercati comunali in assenza di regole precise di sicurezza fissate dai Comuni; la sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

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