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Rimini: domenica mobilitazione contro le perforazioni in Adriatico

La rete delle associazioni pro energie rinnovabili SOS Adriatico Rimini, torna ad alzare la propria voce contro la prospettiva delle trivellazioni in mare per la ricerca di petrolio e gas anche lungo le coste della Romagna.

Domenica 8 aprile, a Rimini, a partire dalle ore 15,30 aderendo alla mobilitazione dell’Adriatico (che coinvolge Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) messa in campo dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e dal Coordinamento Nazionale No Triv , l’appuntamento è nel piazzale antistante la Ruota panoramica per una manifestazione di forte impatto pubblico.

Obiettivi del presidio green riminese, informare e sensibilizzare le persone sui rischi e danni che le attività di perforazione petrolifera, attraverso la tecnica dell’air gun creano all’intero eco sistema marino, nonché alle attività ad esso collegate come pesca e turismo.

La tecnica dell’air gun consiste nell’effettuare un indagine del fondale marino, realizzata sparando sotto il pelo d’acqua una bolla d’aria che colpisce il fondale, il suono riflesso viene captato ed offre una mappa precisa di ciò che c’è sotto la crosta. E’ una tecnica di

prospezione estremamente dannosa per la fauna marina, come dimostrato da decine di studi sugli effetti negativi su cetacei, pesci e tartarughe.

Uno dei più recenti ha confermato che durante le violente esplosioni di area compressa si aprono “buchi” di zooplancton, la base della catena alimentare del mare per 1,2 km!

A preoccupare è poi anche la conseguente attività di estrazione di metano o altri idrocarburi che seguirà alla fase di perforazione del sottosuolo marino, poiché tra le cause principali della subsidenza, ossia l’abbassamento del territorio costiero.

Un dato su tutti: la città di Rimini è sprofondata negli ultimi 55 anni di 70 cm, con la conseguente perdita di spiaggia che ne deriva.

Le associazioni vogliono anche stimolare i Sindaci dell’intera provincia, con particolare riguardo a quelli delle città di costa, ad azioni concrete, sinergiche e coordinate di contrasto a tali prospettive.

Nonostante la recente sentenza del Consiglio di Stato che autorizza la compagnia inglese Spectrum Geo a “bombardare” il Mare Adriatico per oltre 30.000 kmq (da Rimini a Termoli per 13.700 kmq e da Rodi Garganico a Santa Cesarea Terme-Puglia per altri16.210 kmq) le 15 associazioni della Rete SOS Adriatico Rimini (tra le quali anche il Sindacato pescatori Flai Cgil Rimini) ritengono che non tutto sia perduto e che si possa ancora agire su diversi fronti autorizzativi: dal Regionale a quello Governativo, finanche a quello europeo.

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