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Rimini: domani la Giornata mondiale dell’acqua

Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, la giornata mondiale dell’acqua, questo 22 marzo, richiama l’attenzione sul tema del cambiamento climatico. Una ricorrenza che, a maggior ragione, merita di essere onorata anche in piena emergenza Coronavirus. Per Amir SpA, azienda pubblica per la rete idrica nella provincia di Rimini, l’occasione per riaffermare la necessità di una ‘cultura dell’acqua’ e l’impegno alla sua diffusione. 

Non è infatti così scontato quel che accade nelle nostre case, poter aprire il rubinetto e disporre di acqua buona da bere; giorno e notte, senza alcun limite, per qualsiasi necessità. Anche semplicemente per lavarsi le mani, un gesto simbolo di prevenzione in questo periodo così difficile, capace di difenderci dal diffondersi del virus.

Conosciamo bene il valore dell’acqua, ma troppo spesso nella quotidianità capita di dimenticarsene. A ricordarcelo sempre più frequentemente è proprio l’aumento delle temperature con le sue conseguenze, tempeste di fuoco, alluvioni, siccità…

È chiaro che qualcosa si è rotto nel rapporto tra uomo e natura. Il nostro stile di vita è già sotto processo. Ma la conversione a un modello più rispettoso del nostro capitale naturale avanza troppo lentamente. Ora la pandemia in corso è un altro monito, fortissimo. Un possibile acceleratore, forse. Siamo davanti a una sfida decisiva: garantire un futuro sostenibile ad un elemento imprescindibile per la vita sulla terra. 

Ciascuno può fare qualcosa, esorta il comitato internazionale del World Water Day. Intanto condividendo azioni virtuose, mettendo fine a sprechi e cattive abitudini. Ma la situazione richiede uno sforzo ulteriore, condiviso e straordinario. Proprio perché acqua significa tante cose – alimentazione, condizioni igienico-sanitarie, agricoltura, industria… – serve quanto prima un piano d’azione interdisciplinare. Un New Deal che abbia la sua centralità, il suo elemento propulsore, nel sistema idrico integrato. La sfida non può che partire di qui. Solo così sarà possibile affrontare il tema ‘acqua e cambiamenti climatici’, nell’insieme della grande questione ambientale. 

Che il sistema idrico integrato rappresenti un settore industriale strategico lo sosteniamo da tempo. Oggi ci è più evidente che per prevenire o quantomeno mitigare l’impatto di possibili crisi idriche la risposta vada cercata proprio nel ciclo dell’acqua, quella complessa filiera che dal prelievo alla fonte, prosegue con distribuzione, raccolta fognaria e si conclude con la depurazione. Quindi tutela della risorsa, ma anche tutela delle infrastrutture di supporto e servizio. È questa la formula su cui concentrarci perché il sistema possa continuare a lavorare nelle più diverse condizioni, sia di disponibilità che di richiesta della materia prima, garantendo una qualità di vita sempre più ecocompatibile. 

Va detto che manutenzione e potenziamento delle infrastrutture richiedono investimenti continui e anche piuttosto importanti. Per contro però l’acqua, anche in periodi di crisi, si conferma un bene di consumo di massa. Un bene rifugio, quindi un ottimo investimento collettivo anche dal punto di vista economico. Per gli enti locali, nel nostro caso Rimini Holding SpA e i Comuni soci, l’acqua con le sue infrastrutture – reti, serbatoi, impianti di sollevamento e di depurazione… – costituisce un patrimonio essenziale, garanzia di un servizio di qualità, efficiente, a costi sostenibili per gli utenti. 

E allora questa domenica, nelle nostre case, nella drammatica situazione che stiamo affrontando, riflettiamoci un po’ su, per guardare più avanti.

Alessandro Rapone

amministratore unico Amir SpA

 

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