Il 2018 inaugura con il tutto esaurito sulle note di Aida di Giuseppe Verdi, in scena il primo di gennaio al Palacongressi di Rimini sala dell’Anfiteatro (capienza 1500 posti ca.) Mercoledì 3 gennaio alle ore 20,30, replica.
“Il pubblico dell’Opera di Rimini è un pubblico ormai consolidato – dichiara Claudia Corbelli, Presidente del Coro e direttore di produzione dell’opera – che da quindici anni ci segue con apprezzamento e fiducia. Da parte nostra, cerchiamo di presentare ogni anno titoli di grande richiamo con artisti internazionali di ottimo livello. Il limitato spazio del palcoscenico è compensato dalla bellezza e dal comfort della sala dell’Anfiteatro, cosa non irrilevante quando si assiste ad uno spettacolo che dura circa tre ore”.
“Pur definendolo minimalista, l’allestimento delle scenografie, potenziato dai giochi di luce, riesce a dare molto carattere allo spettacolo – spiega il regista Paolo Panizza – come potrà constatare chi assiste, sono state adottate soluzioni sceniche che permettono di utilizzare la sala dell’Anfiteatro in maniera strategica, in un gioco di prospettive che ampliano gli spazi e le profondità. Costumi e luci contribuiscono molto alla magia dell’insieme”.
L’opera, melodramma in quattro atti su Libretto di Antonio Ghislanzoni, musica di Giuseppe Verdi con la regia di Paolo Panizza, l’Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro e il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli, diretti dal Maestro concertatore Massimo Taddia, è una coproduzione cui partecipano il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli in collaborazione con il Comune di Rimini, L’Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro, Opera Line, società di produzione e noleggio allestimenti lirici, sinfonici e cameristici di Bologna e la Fondazione Teatro Borgatti di Cento. Rimini apre il 2018 con la prima assoluta dell’Opera che sarà successivamente rappresentata anche al Teatro Rossini di Pesaro il 19 gennaio e a Cento la prossima estate. Solisti:
AIDA (soprano) France Dariz – RADAMÉS (tenore) Sebastian Ferrada – AMONASRO (baritono) Andrea Zese – AMNERIS (mezzosoprano) Marina Ogii – RE D’EGITTO (basso) Juliusz Loranzi – RAMFIS (basso) Paolo Battaglia – UNA SACERDOTESSA (soprano) Chiara Mazzei – UN MESSAGGERO (tenore) Paolo Gabellini – BASTET (ballerina) Arianna Ilardi – Ballerina solista Sara Fabbri.
Curiosità
Per il secondo anno, anche quest’anno l’Opera si è avvalsa, nel ruolo di comparse, di ragazzi provenienti da Casa Solferino, progetto del Comitato Provinciale di Rimini della Croce Rossa Italiana, che, a Rimini, si occupa dell’accoglienza dei migranti. Il trait d’union fra Opera di Capodanno e Casa Solferino è Carmine Mazzei, membro del Coro Galli e volontario di Croce Rossa da 25 anni.
“Abbiamo sempre bisogno di una mano in più mentre allestiamo le scenografie e iniziamo le prove, – spiega Mazzei – e già dallo scorso anno ho coinvolto un paio di ragazzi ospiti. L’esperienza si è rivelata molto positiva e così quest’anno l’abbiamo ripetuta”.
Sadjo, della Guinea Bissau e Barry, della Guinea, in Aida interpretano due membri della famiglia reale etiope fatti prigionieri e condotti, insieme al Re etiope Amonasro, in catene d’innanzi al faraone.
“Sadjo e Barry hanno accolto con entusiasmo la proposta del Coro Galli – spiega Romina Urbinati, responsabile di Casa Solferino – e ogni giorno da Santa Aquilina (sede della Casa) si sono recati, in autobus, alle prove. Per il rientro ci pensava Carmine Mazzei a riaccompagnarli. Fra le cose più belle di questa esperienza, i due giovani all’unanimità hanno dichiarato essere stata l’accoglienza degli altri artisti, amichevole e coinvolgente, come fossero stati parte integrante del gruppo. Mi hanno chiesto se possono mandare alle famiglie e agli amici le foto che gli hanno fatto! E sono emozionantissimi per la Prima, quando, davanti al palcoscenico ci sarà un pubblico vero e importante, con centinaia di persone!”.
Anche il regista Paolo Panizza si esprime con grande positività sui ragazzi di Casa Solferino “Sono bravi, rispettosi e precisi – dice Panizza – mi sono trovato molto bene a lavorare con loro, sia con i ragazzi dello corso anno che con Sadjo e Barry. Disponibili e desiderosi di rendersi utili e anche entusiasti di vivere un’esperienza particolare come quella di far parte di un allestimento operistico”.