Dopo “Sleghiamo la Valmarecchia”, la prima interessante e partecipata serata indetta in Alta Valmarecchia, e “Colazione con Pruccoli”, arriva il terzo grande incontro pubblico di Giorgio Pruccoli, candidato al Consiglio Regionale nella Lista del Partito Democratico Bonaccini Presidente, alle elezioni del 26 gennaio 2020.
Il nuovo appuntamento è in programma martedì 14 gennaio, alle ore 20.30 presso il Ristorante Frontemare, in viale Regina Margherita, a Rimini, ed è preceduto e accompagnato dallo slogan: “La tua miglior Regione” e dall’hastag #iovotoPruccoli.
Quota di partecipazione: 30 euro.
Info e prenotazioni:
345 4504809
347 6622335
“La tua miglior Regione” è una cena di autofinanziamento, alla quale – tra gli altri – prenderà parte come ospite l’On. Alessia Morani, sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico. Classe 1976, marchigiana originaria di Sassocorvaro (a poco meno di 50 km da Rimini), la Morani è stata eletta deputata della Repubblica alle elezioni di febbraio 2013. Membro della Commissione giustizia della Camera dei Deputati, ha occupato il ruolo di responsabile giustizia all’interno dell’ufficio di segreteria del partito. Rieletta alla Camera alle elezioni politiche del 2018, la Morani interverrà al Frontemare, tra l’altro, su come il nostro tessuto imprenditoriale riminese può intercettare le risorse di industria 4.0.
Nella stessa serata Pruccoli tratterà alcuni dei temi forti che caratterizzano la sua campagna elettorale. In primis sanità (di quale tipo? Pubblica, privata, integrata?) e viabilità e infrastrutture. Ma anche cultura e turismo, quale idea di società? E il ruolo di Rimini in regione, e quello che potrebbero giocare Valmarecchia e Valconca.
Temi forti, come pure quello dei frontalieri che necessita di una forte e celere concertazione tra Rimini e San Marino per una sua risoluzione.
Tutti argomenti – e di valore, non dettagli – che sembrano mancare del tutto al segretario della Lega. Acclamato protagonista al comizio di Villa Verucchio, sabato scorso, il segretario federale non si è minimamente addentrato nelle questioni relative all’Emilia Romagna che dovrebbero essere il “cuore” di una campagna elettorale che porta alle elezioni del 26 gennaio. Non solo Salvini non ha mai citato nel suo intervento la candidata leghista alle Regionali, ma ha solo e soltanto saputo arringare la folla al grido di: “Andiamo a prenderci l’Emilia Romagna”, come se questa fosse una terra di conquista o il senatur dovesse esercitare un chissà quale “diritto” feudale.
Questa terra è solo e soltanto degli elettori. Non è di Salvini e neppure di chi vincerà le elezioni il 26 gennaio. Questa terra è e resterà dei cittadini che la compongono, da Piacenza a Rimini, e non un “pastrocchio davanti al grande respiro del mare e dell’Appennino” (ci perdoni Fellini se lo prendiamo a prestito in un terreno diverso da quello cinematografico). Salvini forse non ha le idee chiare né dal punto di vista geografico né dal punto di vista del territorio e delle comunità. Altrimenti non avrebbe citato nella sua arringa di sabato il vino Lambrusco.
Senza chiedere al senatore Matteo di informarsi sulle eccellenze vitivinicole come il Veruccese di Verucchio (Vino di origini antichissime, è arrivato nel capoluogo malatestiano con i Villanoviani) ma poteva almeno brindare a Sangiovese e Trebbiano, i più famosi vini riminesi.