Oggi alle 14.45 è iniziata la discussione nella Commissione di Garanzia e Controllo, Presidente Cristiano Mauri.
Erano presenti per l’amministrazione il Vice Sindaco Dott.ssa Gloria Lisi e l’Assessore Dott.ssa Frisoni Roberta cin deleghe alla Mobilità, Programmazione e Gestione del Territorio, Demanio, il Dott. Mazzotti ed altri tecnici, presenti i consiglieri di Maggioranza Piccari Enrico, Simone Bertozzi, Bellucci Giorgia, ed altri arrivati abbondantemente in ritardo, per la minoranza, Gioenzo Renzi, Matteo Zoccarato, Nicola Marcello, Carlo Ruffo Spina, Gennaro Mauro, i lavori della commissione sono stati chiusi alle 17.45.
Nel dibattito è emerso che tutte le aree saranno concesse in modo transitorio temporale per 5 anni, alla fine di questi 5 anni si vedrà se prorogarne l’utilizzo oppure no.
Che le aree sono sottoposte a precisi vincoli senza la possibilità di cambiarne la destinazione attuale e che tali aree dovranno essere dotate di tutte le reti tecnologiche quali: acqua, luce, gas e fogne.
L’investimento per la realizzazione di infrastrutture, come anche le “casette” saranno tutto a carico del Comune di Rimini, e anche questa volta non sono stati fornite le cifre, ma si ritengono cospicue per le casse comunali.
Nulla andrà perduto di queste somme, poiché alla fine dei 5 anni, se i Sinti assegnatari non avranno rispettato il contratto, perderanno il diritto di fruire dell’area assegnata, non si conosce il contenuto del “contratto” seppur richiesto dai consiglieri e le aree grazie agli strumenti urbanisti da adottare ne trasformeranno la destinazione, da agricolo o sportivo verde in aree edificabile di proprietà del Comune di Rimini. Eccoti servita la nuova destinazione urbanistica.
Con somma sorpresa è emerso che negli strumenti urbanistici adottati dal 2002, erano state create 3 aree riservate come “campi nomadi”, una attaccata alla Fiera Nuova, non attuata, una in via Corpolò attuata ed una a Santa Giustina non attuata. Come anche quello che sia spuntato un reportage televisivo del 2009 dove i responsabili del campo dichiaravano di essere in trattativa con il Comune di Rimini per nuove aree lasciando di fatto via Islanda.
Sulla via Feleto, seppur in atto del contenzioso per usucapione vinto dai cittadini, con esborso da parte del Comune di Rimini di 13.000,00 euro, il Comune di Rimini intende comunque procedere, per cui ha inviato una richiesta in bonis ai vari proprietari confinanti dell’area per avere un accesso in passaggio di servitù, se ciò non avverrà, l’Assessore Frisoni seppur non ha usato il termine “esproprio”, ha sottolineato più volte che il Comune di Rimini ha gli strumenti necessari per avere accesso all’area essendo un’area di interesse pubblico, tradotto: “esproprio per pubblica utilità”, e poca importa che vi siano dei contenziosi in atto, insomma tra le righe, “cari concittadini che avete i terreni o ci fate passare con le buone o noi li espropriamo e poi se volete fateci causa, tanto noi andiamo avanti”, con buona pace di tutti, anche se per dovere di cronaca l’Assessore su questo aspetto ha chiamato in causa l’Assessorato al Patrimonio diretto da Brasini Gian Luca.
Il Dott. Mazzoti ha tenuto a precisare che il suo dipartimento ha acquisito le indicazioni d’intervento su di tali aree e se vi sono problematiche giuridiche o tecniche, non sono di sua competenza, rimandando il tutto al patrimoni, bello scarica barile.
E’ andata in scena per l’ennesima volta il solito cliché, nessuna risposta concreta: sui costi, sul contratto, sull’identificazione certa dell’etnia di appartenenza, sull’opportunità dell’aree individuate, sul fatto che sia la Commissione di Bruxelles che la Legge Regionale n. 11/2015 che la 2020 indicano con chiarezza e raccomandano con altrettanta chiarezza di non creare situazioni discriminanti per l’etnia Sinti, con nuovi campi, ma di accompagnarli ad un processo di vera integrazione attraverso forme abitative convenzionali, (case popolari per intenderci), ma su questo la Dott.ssa Gloria Lisi è irremovibile, sicuramente prenderanno spunto dalle osservazioni pervenute, ma non daranno nessuna risposta a chi tali osservazioni le ha prodotte. Il consigliere Carlo Ruffo Spina, ha dichiarato che con i parlamentari della sua area di rifermento, stanno valutando se ricorrere in Corte Costituzionale per far dichiarare la Legge Regionale incostituzionale.
Due note degna di menzione, in questa afosa giornata di agosto, che ha scosso sia rappresentanti dei vari comitati presenti, dal torpore della discussione, che tutti i consiglieri, la prima nota è stata la battuta ironica di Carlo Ruffo Spina, prontamente tacciato di razzismo, battuta ironica che sarebbe stata compresa anche da un bimbo in età scolare, e l’altro accadimento è stato quella dell’intervento del Consigliere di Maggioranza Simone Bertozzi, che ha chiesto anche Lui di avere delle risposte sul progetto, quali costi, superfici degli insediamenti etc., in linea con le richieste dei consiglieri di minoranza, il Capo Gruppo del Pd Enrico Piccari, lo ha prontamente redarguito.
Insomma due ore di non risposte come sempre e su tutto è emerso che molti consiglieri di maggioranza non conoscono neanche gli allegati delle varie delibere di Giunta, tutte ancora valide.