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Rimini, detenuto a rischio radicalizzazione espulso dall’Italia

È ritenuto un soggetto a rischio radicalizzazione islamica: per questo un 37enne marocchino è stato espulso ieri dalla Questura di Rimini, su segnalazione della polizia penitenziaria, e accompagnato al Cie di Torino. L’uomo, non regolare in Italia da almeno 22 anni, 10 dei quali passanti in carcere, era stato arrestato l’ultima volta nel 2011 a Milano per furto, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di stupefacenti. Detenuto prima a San Vittore, poi a Parma e da luglio scorso a Rimini, il 37enne era stato segnalato dalla polizia penitenziaria dei vari carceri come possibile soggetto a rischio radicalizzazione. Nel tempo sono stati tenuti sotto controllo i suoi amici, i comportamenti, le abitudini religiose, il suo “stato di supremazia” sugli altri detenuti. Una decina le denunce a piede libero accumulate in carcere per danneggiamento e atti di autolesionismo. L’uomo avrebbe dovuto finire di scontare la pena ad aprile ma ieri aveva beneficiato di un provvedimento di scarcerazione anticipata.

Come spiegato dalla Polizia, la persona allontanata risulta essere presente sul territorio nazionale almeno dal 1997, data in cui è stato fotosegnalato per la prima volta per irregolarità sul territorio. L’uomo non è stato mai titolare di un valido titolo di soggiorno sul territorio.

Lo straniero nei giorni scorsi, dopo aver scontato la pena in diversi istituti penitenziari del territorio nazionale, ha però ottenuto un provvedimento di scarcerazione anticipata è stato rimesso in libertà nella giornata di ieri. La circostanza non è sfuggita agli uomini della Questura di Rimini che si sono subito messi sulle sue tracce. Il personale dell’Ufficio immigrazione della Questura di Rimini, infatti, acquisita la notizia dell’imminente scarcerazione, ha iniziato a effettuare alcuni approfondimenti investigativi avendo ricevuto segnalazioni dall’Amministrazione carceraria in merito al comportamento sospetto tenuto dall’uomo all’interno del carcere sul quale era necessario fare chiarezza.

Il 37enne, infatti, durante il periodo di detenzione in carcere, oltre ad aver fattore registrare altre condotte illecite, era stato sottoposto a monitoraggio, avendo manifestato alcuni segnali di radicalizzazione islamista, nonché contatti con altri detenuti anch’essi a loro volta monitorati per la medesima motivazione.

Subito dopo la scarcerazione, l’uomo è stato accompagnato presso gli Uffici della Questura di Rimini per effettuare la notificazione di alcuni atti e soprattutto per valutare la sua posizione sul territorio nazionale.

Gli elementi acquisiti durante i servizi e il passato criminale di spessore dello straniero, hanno quindi indotto il Questore di Rimini a formulare una proposta di espulsione dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale dello stranio, proposta subito accolta dal Prefetto di Rimini che ha ordinato l’allontanamento dal territorio.

L’accompagnamento non è avvenuto senza alcuna turbativa. L’uomo, infatti ha cercato di sottrarsi all’esecuzione della misura durante il viaggio con alcuni atti di autolesionismo, in particolar modo mordendosi le braccia con relativa uscita di sangue. Sono state la prontezza e la professionalità degli agenti a evitare che quel tentativo potesse avere qualche effetto. Condotto subito presso l’ospedale di Novara l’uomo è stato curato con due punti di sutura e subito portato presso il centro di Torino, dove permarrà fino al materiale allontanamento dal territorio nazionale.

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