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Rimini, Davide Frisoni: “Gnassi? Ti ascolto e poi me ne frego delle richieste”

Ho partecipato anche io ieri alla manifestazione in piazza Cavour organizzata da MIO (Movimento Imprese Ospitalità) perché sono convinto – dice in un comunicato Davide Frisoni – che per capire occorre incontrare. E’ stato evidente che la società civile che intraprende ha voglia di riscatto, di essere protagonista per accompagnare le difficili scelte della politica. Una manifestazione pacifica ma non per questo poco pungente, anzi. Tanti i temi toccati dai vari interventi ma tutti con un filo conduttore. Colpire le attività che hanno garantito le rigidissime regole sanitarie imponendo la chiusura, porta con sé la morte delle attività stesse. Che a cascata si porta dietro il tracollo del Pil, dei posti di lavoro e di possibilità di rinascita.

La scelta di chiudere i locali alle 18 – prosegue la nota all’esponente politico ex-maggioranza – non sembra aver giovato molto al calo dei contagi in questa settimana in cui è stato applicato, E’ evidente che il contagio è causato dagli assembramenti tra i quali quello sui mezzi pubblici, che anche con i nuovi mezzi in arrivo (troppo pochi per risolvere il problema), non smetterà di essere un punto dolente e non risolto. 

In pieno inverno difficilmente sarà sufficiente concedere gratuitamente spazi esterni per i pubblici esercizi, chi vorrà pranzare al freddo?!

Perché Gnassi & Co – continua Frisoni – non impongono a Hera un vera riorganizzazione e ricalcolo della Tari? Locale chiuso, niente tasse! Locale aperto a mezzo servizio, metà tasse! Accordi più politici che amministrativi legano il Comune a Hera che da troppo tempo gestisce un servizio che doveva andare a bando anni fa e che per convenienza politica non si è voluto risolvere.

Ridicolo l’intervento del senatore Croatti che se la prende con gli imprenditori che manifestano un grosso disagio, per nascondere mancanza di capacità di gestione dell’emergenza. Da senatore dov’era questa estate quando il governo doveva strutturare un nuovo servizio pubblico di mobilità? Quando doveva contrastare la scelta di buttare milioni di euro per acquistare i banchi per le scuole anziché investirli sulla riorganizzazione degli spazi e delle tecnologie?

All’amico assessore Morolli dico che ascoltare non è sufficiente se non porta a un lavoro di condivisione (parola troppo usata e mai applicata nel PD). Ma il metodo – conclude Davide Frisoni – che ho conosciuto dall’interno della maggioranza, vedo che non cambia. Ormai è un cliché. Ti ascolto, ribatto che io sono il più bravo facendo l’elenco delle cose fatte, e poi me ne frego delle richieste. “Talis pater, talis filii”. Così il sindaco, così gli assessori”.

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