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Rimini: dal Comune un terreno per l’agricoltura sociale

Un terreno agricolo in via Santa Cristina concesso ad uso gratuito per lo sviluppo di un progetto di agricoltura sociale, con progetti di “inserimento lavorativo” protetti, da sviluppare, in co progettazione, con l’associazionismo e la cooperazione sociale, da individuare attraverso una istruttoria pubblica di prossima pubblicazione.

Questo è quanto ha approvato la Giunta del Comune di Rimini, concedendo come spazio gratuito un bene immobile destinato a scopi sociali, tra quelli facenti parte del patrimonio comunale indisponibile. Una scelta che associa, al “principio dell’economicità” quello della “massima valorizzazione funzionale nella gestione dei beni patrimoniali”. Il valore aggiunto che sarà richiesto, tramite istruttoria pubblica, all’associazionismo e alla cooperazione sociale, sarà quello di integrare l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati con l’attività di agricoltori professionisti. Nello specifico, la progettazione riguarderà azioni rivolte all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso la realizzazione, nel terreno agricolo di Via Santa Cristina – nelle vicinanze della Casa Circondariale – di attività agricole innovative legate a progetti educativi con scambi di competenze/intergenerazionali e di promozione di produzione agricola biologica a Km 0.

Il progetto verrà realizzato con il coinvolgimento delle cooperative sociali regolarmente iscritte nell’Albo Regionale delle Coop. Sociali di tipo B o C operanti sul territorio del Distretto di Rimini e che hanno manifestato il loro interesse a partecipare ad istruttorie pubbliche per la progettazione comune ex articolo 43 della Legge Regionale n. 2 del 2003

Un modo dinamico e partecipativo – spiega Mattia Morolli, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – per rimettere in uso parte del patrimonio comunale inutilizzato, attraverso progetti di inserimento lavorativo. La disoccupazione, oltre a problemi economici, porta con se problemi di relazione e socialità. Attraverso questo progetto vogliamo sviluppare una collaborazione con l’associazionismo locale in grado di rimettere in gioco persone più in difficoltà. Impareranno nuove attività legare all’agricoltura e al biologico, tornando in un contesto produttivo e sociale qualificante. Nell’istruttoria valorizzeremo l’apporto e l’esperienza del vasto e qualificato mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale locale”.

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