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Rimini: contrasto alla guida in stato di ebrezza. Simulazione visiva nelle scuole con la Polizia Stradale

Hai investito una famiglia che passeggiava sul marciapiede!

Sei caduto nel fosso! Sei finito su una rotonda e hai investito un clochard che dormiva su una panchina! Hai appena preso sotto un cane che attraversava a strada…”.

Si sono sentiti accusare di questo gli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Rimini nelle ultime due settimane, per fortuna senza conseguenze, trattandosi di simulazioni svolte camminando su un tappeto apposito con segnali stradali e ostacoli.

L’ITTS “Belluzzi-Da Vinci”, l’IPSSEOA “Savioli” e il Liceo “Einstein” hanno partecipato al progetto ideato e promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale (Ufficio VII sede di Rimini, nella persona della Prof.ssa Maria Silvia Galanti) con la collaborazione della Polizia Stradale Sezione di Rimini e con il sostegno dall’Osservatorio Regionale per l’educazione alla Sicurezza Stradale.

Gli agenti, dopo aver tenuto una lezione teorica, hanno fatto indossare agli studenti degli occhiali speciali che simulano la condizione visiva di chi si trova in stato di ebbrezza moderato, alto, notturno, e chiedendo agli alunni di eseguire dei semplici gesti ma senza riuscirci: dare la mano, introdurre la chiave nella serratura, superare un piccolo ostacolo…

Il fenomeno della guida in stato di ebbrezza si è acuito dopo la pandemia. Molti ragazzi non hanno la percezione dei rischi che questo comporta per sé e per gli altri: è molto facile perdere il controllo, le abilità motorie, si sopravvalutano le proprie capacità di guida e ci si sente in grado di far tutto. Molti non conoscono neanche le lunghe conseguenze che seguono il ritiro della patente, come i controlli dell’Ausl a sorpresa per anni, o la presenza di reato sulla propria fedina penale”, afferma il sovrintendente della Stradale Andrea Guerra, sempre disponibile alla formazione/informazione nelle scuole.

È molto importante che gli studenti esplorino di persona i rischi e le conseguenze di uno stile di vita scorretto, perché educare alla consapevolezza è un compito di noi adulti, sia nelle famiglie che all’interno della scuola”, dichiara il Dirigente Scolastico del Savioli Luciano Antonelli, che ritiene indispensabile per i suoi studenti imparare a gestire le problematiche del mondo moderno e sviluppare un atteggiamento critico e responsabile verso la realtà che ci circonda. Un progetto che ha avuto un forte coinvolgimento degli studenti e che verrà riproposto alle scuole il prossimo settembre grazie all’impegno delle professoresse Dalla Venezia e Benzi che collaborano con l’Ufficio Scolastico di Rimini.

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