Patrick Zaki è cittadino onorario anche di Rimini e Sarà. esprime la sua soddisfazione.
“Il caso di Patrick George Zaki, detenuto nel suo paese di origine, per le sue idee e per il suo attivismo a tutela dei diritti, sembra in apparenza un fatto distante da noi, peraltro in un momento storico dove siamo tutti distolti da tanti e diversi problemi. È vero però il contrario.” commenta Moreno Maresi, presidente dell’associazione. “Questa vicenda infatti è quantomai a noi vicina, perché riguarda il non lasciar nulla di intentato per tutelare l’esercizio dei diritti democratici e del bene “libertà”; valori che non hanno cittadinanza”.
Oltre al capoluogo di provincia, il riconoscimento per il giovane ricercatore egiziano era già arrivato dai Comuni di Cattolica, Gemmano, Santarcangelo di Romagna e San Giovanni in Marignano: segnale che la nostra terra è sensibile a questi temi e deve continuare ad esserlo. Il percorso per la cittadinanza italiana, che permetterebbe a Zaki di godere di maggiori tutele nei confronti della giustizia egiziana, è già attivo a livello nazionale. Ma la strada è ancora lunga e come dimostrano le ultime notizie dal Cairo, non si può spegnere la luce su una vicenda di civiltà. Zaki si trova infatti in uno stato psicologico pessimo, ad un anno dalla sua ingiusta carcerazione preventiva: dopo l’esito dell’ultima udienza che proroga la sua detenzione per altri 45 giorni, i componenti dell’associazione riminese continuano a chiederne la liberazione e l’unione delle forze, istituzionali e civili, per la tutela dei suoi diritti.
“L’iniziativa di Sarà. ha trovato larga condivisione sul nostro territorio e il riconoscimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Rimini ne è l’ultima e significativa testimonianza”, conclude Maresi. Un ringraziamento quindi al Consiglio comunale di Rimini, al Sindaco Andrea Gnassi, ai Sindaci dei Comuni del riminese, alla Provincia ed a tutti quelli che si sono battuti, anche con un piccolo gesto, per Patrick Zaki e per i diritti umani.”