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Rimini, concessioni demaniali. Pizzolante: “Diffide insensate e proroghe inapplicabili”

Pubblichiamo un intervento di Sergio Pizzolante su due recenti pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione che hanno sancito l’inapplicabilità del cosidetto “Emendamento Salva Spiagge”, contenuto nel decreto Enti Locali del 2016, e del Decreto Legge 194 del 2009 che ha prorogato la scadenza del 2012 per le concessioni demaniali prima al 2015 e poi al 2020. Pizzolante, nella sua argomentazione, spiega l’insensatezza delle diffide, ponendosi in disaccordo con quanto dichiarato ieri dall’avvocato Roberto Biagini.

Le due sentenze sulla inapplicabilità della norma di proroga delle concessioni demaniali inserita nel Decreto Enti Locali, ha il significato di una sentenza.
Su un caso specifico un giudice si è pronunciato. Punto.
Le motivazioni, non coincidenti, dei due pronunciamenti, naturalmente, non sono specifiche. Si riferiscono a norme europee avverse alle proroghe.
Ma questo lo si sapeva.
Chi ancora fa finta di non saperlo e chi crede a chi fa finta di non saperlo, dovrà fare i conti con le sentenze.
Ma questo non significa che la singola sentenza debba e possa essere “applicata” in via generale per tutte le concessioni e ancor meno significa che una Amministrazione Comunale (quelle di Rimini ad esempio) debba annullare tutte le concessioni vigenti per legge. Primo perché le sentenze sono appellabili, secondo perché valgono per i casi specifici oggetto dei procedimenti giudiziari. Quelli in corso e quelli che, eventualmente, si apriranno.
Quindi parlare di diffida sulla applicazione “in generale” della norma, con la richiesta di indire subito le gare non ha alcun senso.
Non parliamo poi del valore distruttivo di iniziative di questo tipo, a stagione turistica appena iniziata.

Ciò detto sono evidenti due cose:
A) la norma in oggetto è stata votata dopo la sentenza della Corte Europea “nelle more della legge di riforma”, quindi era chiaro a tutti, ad iniziare dal sottoscritto che l’ha proposta, che senza la riforma, sarebbe andata incontro a sentenze ostili e a possibili procedure di infrazione europea. Ecco perché la legge andava chiusa. Chi ha esultato per la mancata approvazione della legge al Senato, dopo aver fatto di tutto per questo risultato, dovrebbe riflettere.
b) le proroghe non si possono più fare. Non solo per la Bolkestein ma anche per i Trattati! Oltre che per sentenze, naturalmente.

Ciò detto, chi si appresta a governare il Paese dovrà dare delle risposte.  E dimostrare di poter rispettare le promesse. Auguri!

Io continuo a pensare che quanto previsto dalla nostra legge, periodo transitorio e evidenze pubbliche con riconoscimento di valore commerciale e premialita’ per le attuali imprese, sia ancora la strada giusta per tutelare e valorizzare il nostro sistema.

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