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Rimini Common Space: inaugura domani la mostra fotografica “riMininverno”

3 fotografi, 3 Leica M, un’unica lunghezza focale: sono gli ingredienti del progetto “riMini n v e r n o”, realizzato dai fotografi riminesi Dorin Mihai, Francesco Busignani e Davide Zaghini.

La mostra fotografica sarà inaugurata venerdì 23 marzo alle 19 a Rimini Common Space, la Galleria d’arte in via Quintino Sella a Rimini.

riMininverno nasce come progetto documentaristico urbano dal desiderio di raccontare la città di Rimini, con i suoi abitanti.

La mostra comprende 36 scatti in bianco e nero, con stampa Fine Art Hahnemuhle 21×29 oltre a 3 scatti speciali in un formato più grande.

Progetto a sei mani, si propone di raccontare la città con un unico strumento ottico, la Leica M, attraverso le visioni differenti di tre artisti e una sola lunghezza focale: la 50 mm.

 

Raccontano i tre fotografi: “L’idea di fotografare Rimini ha le radici in un giorno di luglio di due anni fa. Convinti della complessità delle città di oggi, raccontarle solo attraverso i loro monumenti simbolo significa escludere dalla narrazione tutti gli altri elementi che contribuiscono a definirne l’identità. L’inverno, scelto non a caso, non è inteso solo come stagione ma come retroscena di una città di cui spesso, nell’immaginario collettivo, si ha una visione stereotipata, diversa da com’è realmente”.

Un’intensa ricerca, per raccontare e rendere omaggio a Rimini, documentando i significativi cambiamenti che in questi anni l’hanno contraddistinta. Un modo per narrare la città in cui i suoi abitanti possano rispecchiarsi, e coloro i quali non la conoscono scoprirne la bellezza attraverso lo sguardo dei fotografi.

Gli scatti sono stati realizzati tra novembre e marzo: un momento in cui la città riprende fiato e torna a respirare, un arco temporale un po’insolito per raccontare Rimini e pieno di fascino.

Anche la scelta di utilizzare il sistema a telemetro Leica M non è stata scontata. Si tratta infatti di un sistema che necessita in fase di scatto una preparazione maggiore, riscoprendo il principio della “slow photography”. Una fotografia dunque senza automatismi, proprio come nelle macchine fotografiche di una volta, che richiede una grande manualità, e offre risultati unici.

L’ingresso alla mostra è gratuito. Sarà visitabile fino al 1° aprile.

Info: 

347 0751590

Dorin Mihai, classe 1980, è nato a Galati (Romania) e vive a Rimini. Si forma in information technology. Photoreporter dal 2011, autore di numerose mostre in Italia, soprattutto in Toscana, collabora da tempo con diversi fotografi. Nel 2013 indirizza la propria attività artistica verso il fotogiornalismo rurale e nel 2015 dà vita al Laboratorio F64, progetto nato per avvicinare i giovani alla fotografia attraverso corsi e workshop fotografici. Nel 2014 l’incontro a Rimini con il coreografo Claudio Gasparotto lo avvicina alla danza e alla fotografia di scena, con una collaborazione assidua e permanente. Il centro del suo lavoro e della sua ricerca artistica si focalizza in questi ultimi anni, oltre che sulla fotografia di scena, sul racconto della realtà rurale della sua terra di origine. Questo suo impegno ha dato vita nel 2016 all’Associazione Culturale Alter.NATIVA, di cui è Presidente, con l’obiettivo di promuovere la Romania, la sua storia millenaria, la sua gente, le sue tradizioni e la sua identità culturale.

Francesco Busignani, è nato nel 1983 a Rimini. È sempre alla ricerca di nuovi luoghi e esperienze che possano stupirlo. Non a caso scopre la fotografia durante un viaggio on the road sulle Cliffs of Moher. Comincia quindi un periodo di formazione frequentando corsi e workshop e leggendo numerosi libri. È proprio il suo continuo interessarsi e approfondire che lo porta a realizzare le sue prime mostre in Italia e in Belgio che culminano con una la collaborazione con la casa editrice Zanichelli. Dopo un viaggio fotografico sull’Himalaya decide di realizzare una mostra sperimentando la stampa su diversi tipi di materiale, trasformando lo stesso supporto in parte integrante dell’opera. La sua passione per i cavalli lo ha portato a specializzarsi anche nella fotografia di questi animali contribuendo nel 2014 alla realizzazione del libro “Do you speak equis?” pubblicato dalla casa editrice “Equitare” (per l’Italia) e “Crowood press” (per l’Inghilterra). La sua fotografia non si basa su una tecnica troppo ragionata o studiata nei dettagli ma è piuttosto una fotografia istintiva che rispecchia il suo modo di essere.

Davide Zaghini, nasce a Bologna nel 1981 e vive a Rimini. Amante dei viaggi e spinto da una sempre crescente curiosità per paesi, usi e costumi diversi, scopre l’interesse per la fotografia durante un soggiorno di alcuni mesi in Inghilterra nel 2013. Da allora questa passione, che inizialmente lo ha accompagnato in diversi viaggi come mezzo per documentare ricordi ed esperienze di vita, diventa sempre più presente e si mescola ad un altro interesse, quello per il cinema. Incomincia così una ricerca fotografica in continua evoluzione, ricreando ad ogni scatto un’inquadratura dal taglio cinematografico. L’interesse per il cinema noir e per gli scatti di Philip Lorca DiCorcia lo ha sempre profondamente ispirato.

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