La più dura, la più lunga, la più desiderata e partecipata. E, alla fine, la più bella. La quarta edizione della Transitalia Marathon è entrata negli archivi da pochi giorni ed è già leggenda.
Centinaia di messaggi su Facebook, migliaia di visualizzazioni di carrellate fotografiche da togliere il fiato, dal mare di Rimini ai laghi dell’Umbria ai pascoli selvaggi dell’Abruzzo per finire con i colori del tramonto di Pescara.
Condurre per 900 chilometri di strade dissestate, polverose, a volte vere e proprie pietraie un esercito di 400 motociclisti in larga parte normalissimi utenti di arterie ben asfaltate era un’impresa da far tremare i polsi, ma alla fine il ‘clan’ la collaudatissima squadra di meccanici, sanitari, esperti enduristi e ‘scope’ diretta da Mirco Urbinati, non meno di 70 addetti, ce l’ha fatta.
Rimediando in corsa a forature, guasti elettrici, scivolate e deviazioni dalla traccia originale l’obiettivo del Marina di Pescara è stato raggiunto.
“Abbiamo insieme dimostrato che il Turismo, quello vero, fatto di meraviglia, scoperta, sguardi, emozioni e incontri ha limiti infiniti e anche in questa avventura abbiamo condiviso giornate di vita, la vita do ogni uno di noi mettendola su un piatto comune come fossimo una unica persona.
Ho scoperto che la Norvegia, la Germania, l’Olanda, l’Europa intera e pure gli Stati Uniti non sono luoghi poi così lontani, basta una stretta di mano per viverli”.
Così l’organizzatore Mirco Urbinati ha commentato, con un briciolo di commozione, la riuscita dell’evento che è stato più volte pubblicato sulla pagina Facebook della Federazione motociclistica internazionale sezione Touring.
La forza del Transitalia, oltre alla perfetta organizzazione, sono i luoghi, il cuore stesso dell’Italia: “Voglio ringraziare tutti – ha aggiunto Urbinati durante la cena conclusiva davanti a tutti i partecipanti – da Rimini che ha ospitato il village di partenza a Passignano sul Trasimeno e Cascia, le due sedi di tappa e la Marina di Pescara per la splendida cornice finale”.
Il successo travolgente del Transitalia Marathon è l’unico cruccio degli organizzatori che quest’anno hanno esaurito i 411 posti disponibili in appena sei minuti lasciando al palo almeno 500 aspiranti ‘maratoneti’.
Molti dei partecipanti, in particolare tedeschi (erano più di cento al via), svizzeri e persino due norvegesi, hanno annunciato di voler scendere il prossimo anno a Rimini con tanti amici a due ruote.
Nel giro di quattro anni il Transitalia è divenuto un oggetto del desiderio che ha saputo declinare in chiave adventouring ( il turismo d’avventura, oggi una vera e propria specialità della federazione motociclistica internazionale) l’appeal della rievocazione storica della Mille Miglia.
Il sito on line della manifestazione conta ormai visitatori da tutto il mondo: l’Europa in primis, ma anche Cile, Marocco, Stati Uniti, Pakistan, Iran, Iraq, Libano, Australia, Brasile, India e Cina.
Maggiori dettagli e info su http://www.transitaliamarathon.com/