I sindacati del settore della CGIL di Rimini prendono posizione sugli emendamenti presentati nella finanziaria, che riguardano i lavoratori del settore del dilettantismo sportivo e chiedono ai sindaci della provincia di introdurre clausole sociali e regole per il rispetto del diritto del lavoro:
“Slc Cgil e NIdiL Cgil sono impegnate da anni per il riconoscimento dello sport come lavoro anche nel settore dilettantistico per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, ad oggi privi di contratti e tutele minime previdenziali e assicurative.
Dai dati elaborati dal CONI in Emilia Romagna sono circa 4.746 le società sportive, 385.360 i tesserati, 43.293 i dirigenti, 10.663 gli arbitri e giudici di gara, 21.108 i tecnici (circa il 10% del dato nazionale)
Si ritiene quindi un primo importante avanzamento l’attenzione prestata al professionismo femminile, con il riconoscimento del ruolo professionale delle Atlete, attraverso un emendamento della Commissione Bilancio alla manovra finanziaria 2020, presentato dal PD e approvato al Senato, che equipara le donne ai colleghi maschi, estendendo le tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo.
Tuttavia si ritiene anche che per promuovere il professionismo nello sport femminile l’introduzione di un esonero contributivo al 100% per tre anni per le società sportive femminili che stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo, sia una misura contingente, mentre il settore ha bisogno di misure permanenti.
Evidenziano pertanto che l’utile utilizzo della Legge di bilancio per promuovere la parità di genere nello Sport, non può prescindere da un lavoro strutturato e interlocutorio con le Organizzazioni Sindacali, per realizzare i decreti attuativi della Legge Delega sullo Sport n. 86/2019, con l’obiettivo di regolamentare tutto il mondo del lavoro nello Sport, in particolare il lavoro dilettantistico, che vede i suoi addetti fuori da ogni tutela giuslavoristica, per garantire ad un settore con alta funzione sociale, lavoro di qualità e reali opportunità di sviluppo.
Con questo emendamento partiamo dalle donne, per riaccendere i riflettori nella nostra provincia, su un settore, quello dello sport dilettantistico che ha favorito il proliferare di situazioni di precarietà strutturale e persistente, lavoro spesso sottopagato e lavoro nero (tante volte camuffato con il compenso sportivo forfettario) eludendo quanto previsto in materia di rapporti di lavoro.
Per questo motivo chiediamo ai Sindaci ed alla Provincia di discutere con il Sindacato le modalità di assegnazione per la gestione degli impianti sportivi di proprietà pubblica nell’ottica di introdurre clausole sociali per il cambio d’appalto e regole per il rispetto del diritto del lavoro”.
SCL CGIL Rimini, NIdiL CGIL Rimini, Guido Biagini, Alessandra Gori