Famoso cantante e musicista, Giulio Caccini è stato tra i primi autori a comporre, all’alba del Seicento, un melodramma sul mito di Orfeo, cosi come è raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio, il poema a cui si richiamano tutti gli appuntamenti dell’originale ciclo di musica antica proposto dalla Sagra Musicale Malatestiana. Proprio con un omaggio al celebre musicista – di cui ricorre quest’anno il quattrocentesimo anniversario della morte – il ciclo delle Metamorfosi barocche si inaugura sabato 11 agosto – ore 21.30 – nella cornice di Castel Sismondo, con la presenza del giovane tenore Riccardo Pisani e con i musicisti dell’Ensemble Ricercare Antico, costituito da Paolo Perrone al violino barocco, da Flora Papadopoulos all’arpa, da Giovanni Bellini all’arciliuto, da Matteo Coticoni al violone e con Francesco Tomasi impegnato alla tiorba, chitarra barocca e alla direzione.
“Giulio Caccini detto il Romano – raccontano i musicisti dell’Ensemble – incarna il prototipo del cantante di nuova educatissima professionalità, che a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento contribuirà alla fioritura dell’Umanesimo in musica. Sarà Firenze la città dove si svilupperà il suo genio musicale e dove esordirà come cantante, ma la sua fama travalicherà ben presto i confini italiani, ambito e conteso persino dalla corte del Re di Francia”. Proprio a Firenze Caccini entra a far parte della cosiddetta Camerata de’ Bardi, un Cenacolo di umanisti che prediligono il canto monodico, inteso a ristabilire il connubio greco tra parola e suono, di cui dà testimonianza nelle raccolte delle Nuove Musiche, due volumi di arie a voce sola pubblicate rispettivamente nel 1602 e 1614, raccolte da cui sono tratti i brani proposti dall’Ensemble Ricercare Antico. Il programma sarà arricchito da brani strumentali di altri autori, romani per nascita o per adozione, come la Sonata e la Canzona di Filippo Nicoletti in prima esecuzione. Il risultato è un affascinante viaggio nella musica del primo Seicento italiano, dove il nuovo stile si fonde ad una impressionante modernità espressiva.
Ingresso 10 euro.