Una nota di Carlo Rufo Spina, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, a Rimini, sugli atti vandalici al monumento alle vittime delle foibe.
“No, cara Giunta, non si può fare finta di niente e fingere di indignarsi più per un moto istituzionale o per un istinto “politicamente corretto”.
Né è ammissibile riferirsi esclusivamente a Zandel, Arpino, Magris, Tomizza, Sgorlon, Stuparich e agli altri nomi che sono incisi in questa speciale biblioteca del monumento vilipeso oppure genericamente alle “vittime delle foibe”, come se fossero state le foibe ad uccidere quelle decine di migliaia di persone innocenti e non la mano ceca e genocida dei comunisti di Tito.
Però su una cosa l’Assessore Pulini ha ragione e gliene rendo merito: l’ignoranza. Ovvero l’effettiva mancata conoscenza della più immane tragedia che abbia colpito il popolo italiano nei tempi moderni: prima il genocidio, poi l’esodo dei sopravvissuti.
Ecco allora chiediamoci di chi sia la colpa di questa generalizzata ignoranza che a Rimini colpisce regolarmente più volte all’anno da circa un decennio, ben prima dell’intitolazione del monumento del molo di levante.
La colpa è principalmente dell’amministrazione, rea di non avere mai sensibilizzato a dovere sull’argomento pur in presenza di una legge che obbliga a porre in essere giornate di studi, approfondimenti e coltivazione della memoria.
E il tutto perchè? Per squallidi motivi ideologici, perchè altrimenti i centri sociali “fanno casino”, perchè altrimenti l’Anpi e la base comunista “si incazzano” senza ritegno per l’offesa recata ai “loro morti”.
Quanti errori, quanta stupida ideologia, quanta ignoranza.
E allora come dimenticarsi dell’assenza totale di seminari nelle scuole o eventi cittadini organizzati dal Comune di Rimini per il giorno del Ricordo del 10 febbraio; come dimenticarsi di quelle poche volte in cui, organizzando qualche evento di nicchia, il Sindaco non ha trovato di meglio che invitare esimi storici negazionisti o riduzionisti; un po’ come chiamare un negazionista della Shoah ad un evento del 27 gennaio.
Che vergogna.
Questa è la triste storia del Comune di Rimini.
Quegli “ignoranti” che ora voi così additate, sono gli stessi figli che avete allevato e cresciuto nel dogma dell’ideologia faziosa e genocida, e cosa pretendete ora da loro? Che accettino quello che fino a ieri avete sempre negato? Questi non sono politici come voi che fino a ieri dicevate che gli infoibati erano una “comprensibile uccisione di fascisti” (versione di Togliatti e più o meno attuale versione dell’Anpi, spero di essere smentito) e che adesso parlate di “vittime delle foibe” da onorare.
Questi sono ragazzi semplici che rimangono fedeli alla dottrina tradizionale che hanno imparato da bambini nelle vostre “parrocchie” e adesso avete il coraggio di pretendere che abiurino in cosi pochi anni? E devono pure sentirsi insultare?
Cari amministratori di sinistra, vi comportate in modo ingrato verso questi vostri “figli ignoranti”.
La restituzione della dignità ai martiri italiani delle foibe la si deve praticare nei fatti e non nelle parole di “ferma condanna”. Troppo facile.
Troppo inutile.
Troppo ipocrita.
Non ci crede nessuno.
Voi però, se adesso vi siete convinti che si è trattato di genocidio, insomma di pulizia etnica a danno della maggioranza italiana, come è sempre stato nelle corde degli slavi del sud (l’ultima condanna per Srebrenica è di qualche giorno fa, no?), con le nuove generazioni partite dall’educazione e dall’insegnamento nelle scuole e, soprattutto, iniziate a celebrare il 10 febbraio apertamente, senza vergognarvi e senza tentennamenti.
Io sarò lì al vostro fianco, come ho sempre fatto.
Però l’educazione bisogna farla prima, e non condannare l’ignoranza dopo”.
Carlo Rufo Spina
Capogruppo Forza Italia